15.12.05

Altra serie, altro giro

Va bene. Ditemi quel che volete. Ditemi che i serial di ambientazione medical vi hanno esaurito. Ditemi che non ne potete più e che quasi rimpiangete i solitari tempi di ER Clooney-version.

Potrei venirvi dietro. Ma non lo farò, per ora. O almeno per questa sera.
Perché sono appena terminati i primi due episodi del nuovo Grey's anatomy.

E, permettetemi almeno per questa sera, di tornare ad una delle mie grandi passioni scientifiche - non ridete: come dice il grande Carlo Freccero, "pensano che la tv sia la scienza degli asini, e poi tutti dietro a capire come si fa" - la tv. Appunto.

Grey's anatomy nasce per la Abc ed ha una peculiarità rispetto agli altri medical drama statunitensi: guarda a quel mondo dall'ottica di un gruppo di specializzandi alle prese con le difficoltà di tutti i giorni in un grande ospedale. E già qui c'è un primo stacco.

Quindi bando ai megadottoroni superman o ai filosofi-filantropi alla House (ma quanto ci manca, il dottor Gregory...). Semplicemente, dietro alla dottoressa Grey (Ellen Pompeo, non c'è che dire: affascinante) si muovono altri due-tre comprimari decisamente sopra la media - basti per tutti Sandra Oh già vista nello squisito Sideways - travolti dagli stressanti turni di guardia.

C'è tutto dentro: ritmo, una sana spruzzata di ironia, ottimi attori, tecnica registica che ormai fa un baffo - ma questo l'ho detto tante di quelle volte - al cinema hollywoodiano - non dimentichiamo che ormai i gruppi televisivi Usa producono questi serial proprio agli Studios.

Insomma: in attesa della terza serie di House, possiamo delicatamente affidarci alla dottoressa Grey.

D'altronde, se foste dei produttori, rinuncereste mai ad un genere che è la gallina dalle uova d'oro degli ultimi dieci anni di serial-tv? Credo proprio di no. O almeno: Io non lo farei.

1 hanno detto la loro:

Matan ha detto...

Già, House.
Pensavo che a misantropia mi tenessero testa in pochi, e invece...