8.2.06

A volte ritornano

Un paio di mie recensioni di qualche tempo fa, scritte per il RockitMag, il magazine bimestrale legato a www.rockit.it, sono risaltate fuori per finire pubblicate su un nuovo sito dedicato al cinema italiano, www.cinemaitaliano.info (che, per inciso, sembra piuttosto interessante nell'intento: fateci una surfata).

E, niente, sembra una sciocchezza, ma ce n'è una a cui sono particolarmente affezionato.

In realtà non so per quale ragione specifica: avrò scritto centinaia di articoli di ogni argomento e taglio, dalla vecchia con la gamba rotta al monello esaurito che si getta dal balcone del liceo - due anni e mezzo di quotidiano dai 18 ai 20 anni ti forgiano, eccome se ti sfondano -, avrò scritto migliaia di recensioni, dal gruppo trash metal a Gianna Nannini passando per i Sud Sound System (bel terzetto eh?).
Film, poi, non parliamone: da Caterina Va In Città a Broken Flowers.

Però, alla recensione di Non Ti Muovere (il film di Castellitto non il libro della moglie) mi sento fortemente legato.
Sarà stato il periodo, il contesto: neanche me lo ricordo bene.

Ma saprei riscriverla parola per parola.

Questo è quel che conta.

La trovate qui.

[questioni di cuore: sapete, anche noi pseudo-giornalisti, o giornalai, come preferite e con rispetto assoluto per la benemerita categoria degli edicolanti, trascorrendo ore davanti a monitor di ogni forma e domensione, finiamo col legarci ai nostri prodotti dal momento che la vita sociale ne viene sostanzialmente penalizzata. insomma, antropomorfizziamo (?) gli oggetti e le creazioni intellettuali. capita.].

0 hanno detto la loro: