6.10.06

Cronache postume e contratture calcistiche

Metti una mattinata in giro per la Capitale. Metti pure che quel giorno (id est la giornata che va or ora terminando, quando un giorno è appena finito e un altro apppena cominciato) c'è lo sciopero dei mezzi pubblici, e che quindi Roma è follia pura. E non aggiungi altro, che tanto in Italia si sa, il traffico è tragedia.

Metti che sei lì per un colloquio di lavoro. Poi torni a casa e dopo pranzo inizi a studiare su un manuale di critica letteraria del Novecento che sembra un Almanacco delle Nazionali di Calcio dei Critici Italiani, non un volume assegnato in una Facoltà Umanistica. Nomi nomi nomi nomi senza polpa. Metti che ci stai circa quattro ore, anche di più. Le lenti friggono.

Ah: metti che nel frattempo - cioè il giorno prima - la connessione ad Internet era saltata, e dunque trascorri almeno un'ora al telefono col tecnico incaricato dalla Telecom di sbrogliare la matassa (che, non c'è mai limite alla Provvidenza, alla fine individua il guasto sia lodato: un filtro danneggiato in centrale, Alice torna più veloce che mai).

Poi vai a cena. E pensi che la giornata sfiancante sia finalmente giunta al termine.

Mentre sei sul filetto di platessa, proprio mentre forchetta e coltello son lì lì per iniziare il loro balletto, dopo gli spaghi alle zucchine, chiama Munji: "Me sà che te tocca venì a giocà. Fra tre quarti d'ora sotto casa mia. Intanto però fammi un favore: ti mando due link, mi scarichi un paio di mp3 e me li metti su cd o pennetta?". Ingurgiti le ultime foglie d'insalata mentre tuo padre prepara il caffè (ha fretta pure lui e la mamma: c'hanno da ballare). E tu ti prepari.

Poi esci. Prendi Munji. Prendi l'amico di Munji. Fai qualche chilometro. Arrivi al campo (orribile, modello-trincea): di scena l'amichevole Dopolavoro Napoli - Rappresentativa Artisti Locali. 'Na commedia. Risultato finale: 6-3 per gli Artisti, compagine nella quale hai militato.

Metti che hai segnato un gol. E te ne sei mangiati altri 54. Metti che NON corri, non c'è un cazzo da fare: la palestra t'avrà sicuramente regalato tanti bei centimetri di muscoli, ma t'ha reso un carrarmato senza cingoli. Inchiodato peggio di un banano.
Ti piazzi in avanti, sperando in qualche palla che ogni tanto arriva e, alla fine, un bel 6/6,5 considerando la vittoria, c'è tutto. Munji c'ha un sinistro terroristico, cazzo, però pure lui mica corre. Mica. Corre.

Poi, ancora, metti che ti fai la doccia fra gente che deve rientrare in caserma ed altri pelosi assortiti. Riaccompagni l'amico di Munji. Riporti a casa Munji (che dovrebbe uscire con una russa amica del manager, russo pure lui ovviamente, ma non c'ha l'acqua a casa perché c'è un guasto e quindi rinuncia pensando a quanto finirebbe col risultare puzzoloso) e risali 'n coppa a Monterotondo.

Poi sei qui. La piccola Munjina manda messaggi a dismisura, anche lei sfinita, e (metti) che individui una contrattura alla schiena.

Metti un po' la ciabatte. E vai a letto. Cazzo.

UPDATE: Ieri sera, in preda ai deliri da acido lattico, ho dimenticato di segnalare nel bilancio della giornata una leggera escoriazione al gomito sinistro, provocata da un "placcaggio" effettuato in area amica contro un avversario. Situazione della mattinata: positiva.

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