29.12.06

Audiospamming


Pare dunque che - Deo agiumus gratias - il Garante per la Privacy stia tentando qualche timidissimo passo anche contro le nefaste ed insopportabili telefonate promozionali che infestano i nostri numeri fissi.

Ormai ci offrono di tutto: si, è vero, i più tenaci rompiscatole sono le medesime compagnie telefoniche, impegnate in un walzer dell'abbonato a dir poco raccapricciante.
Ma a me è capitata una smitragliata di prodotti/servizi da far invidia al più fornito emporio di Damasco: da presunti vini pregiati di dubbia provenienza a trattamenti personalizzati in beauty-farm tirolesi fino al mobilificio sotto casa che ti avverte dei saldi di fine stagione. T-u-t-t-o.
Senza contare l'altro aspetto, quello del marketing telefonico: credo che nessuno più del maledetto sondaggista che ha scietificamente definito il famigerato Cati meriti la condanna a morte più di Saddam Hussein. Comunque.

Che poi, fra l'altro, le gentili teleoperatrici non sono mica più tanto gentili come prima: sono delle emerite stronzette lievemente schizzate - oltre che sotto-pagate - ed insistenti da far rabbia (ci credo, guadagnano praticamente a cottimo a seconda dei contratti portati a buon fine). Insomma: una volta il tono era meno aggressivo, meno roboante, più casereccio - il modello era quello dell'amico che ti dà una dritta sull'affare: ora che invece il malcapitato utente è assuefatto ad assalti/piagnisdei telefonici di ogni genere e che quindi, dopo un nanosecondo, comincia a formulare l'ennesimo "No, grazie" della giornata, pronto a riattaccare, loro sono già pronte alla raffica di argomenti ad alto tasso di convincimento ed al limite dell'insulto gratuito. Lo so per personale esperienza: litigo puntualmente (e sanguinosamente) con chiunque. Una volta un tizio che voleva rifilarmi - mi pare - del vino, alla mia risposta che stava commettendo un reato ha ribattuto - un secondo dopo la sua formalissima e gentilissima presentazione: "Ma tu stai sfasciato aho!". Comunque.

Oltre tutto è innegabile che, con lo "spostamento" massiccio del traffico "importante" (lavorativo, affettivo) dal telefono fisso a quello mobile il primo sia divenuto né più, né meno un ricettacolo di immondizia auditiva. Un po' come il primo indirizzo e-mail che avevate attivato dieci anni fa (era con Tiscali, vero?): oggi che per fortuna ne avete altre cinque (quello dell'azienda, quello per gli amici, quello cretino e così via) il primo indirizzo è ormai ridotto più degli altri ad una pattumiera elettronica. Tornando al telefono. Su dieci telefonate ricevute sul mio telefono fisso, la ripatizione è infatti la seguente: 7 promozionali, 2 mia nonna, 1 anonima (quella anonima c'è sempre e non si sa mai chi è).
Quanto è necessario ricevere, per fortuna, arriva sul cellulare. E lì, di telefonate nefaste, se ne ricevono di meno - sebbene nemmeno il cellulare sia immune da questa pustolosa infezione sonora. Comunque.

Detto questo, ecco un passaggio di enorme acume da un'intervista al presidente dell'Autorità Francesco Pizzetti: "Dopo una serie di interventi è stato stabilito che i gestori telefonici e i call center possono contattare persone solo se queste hanno manifestato un preventivo consenso a ricevere chiamate e comunicazioni promozionale (consenso indicato da appositi simboli sugli elenchi telefonici) e devono sempre spiegare agli interessati da dove sono stati estratti i dati personali che li riguardano".
Questa dei simboli fa ridere - gli italiani non rispettano quelli della strada, figuriamoci quelli dell'elenco telefonico: anche all'Authority si sono dunque accorti che i software pescano random - a seconda di pochi parametri - da sterminati e spietati elenchi e compongono il numero. Sbattendosene dei simboletti. Così come le aziende ormai commerciano non solo in beni e servizi, ma anche in elenchi, data-base, numeri telefonici ed indirizzi e-mail. Quasiasi informazione possa essere utile a tracciarvi ('sto verbo è bellissimo: riassume tanti altri verbi in uno solo).

I nuovi interventi decisi contro telefonate petulanti e marketing alla cornetta sembrano abbastanza convincenti anche se difficilmente spaventeranno chi di questo tipo di attività ne ha fatto un business o chi ci vive in virtù del servizio che offre: si proseguirà sulla strada delle sanzioni amministrative fino a 6mila euro. Si avvieranno accertamenti con la Finanza. Si arriverà anche a vietare l'attività di raccolta e trattamento dati.
Si, ma insomma: alla fine il risultato più consistente è che si sia preso atto del problema.

Resta il fatto che vostra zia 94enne avrà attivato l'internet veloce Adsl tutto compreso Voip film e quel che diavolo volete e non lo saprà mai. Solo perché la badante ha sciaguratamente risposto uno stentato "Si" ad una piratesca chiamata di "direct marketing" da parte dell'ultima compagnia telefonica che, in ordine di tempo, ha infognato la sua linea fissa.
Ci sentiamo fra qualche giorno. Intanto: buon anno.

1 hanno detto la loro:

Gurdulù ha detto...

Arriverà presto il giorno in cui sarà possibile ricevere chiamate anche dai telefoni fissi su skype: sarà il giorno in cui mi sbarazzerò del telefono di casa e relative rotture di scatole... per ora sto pensando di ritirare il numero dagli elenchi telefonici pubblici.