22.2.07

Non ci resta che piangere. Ed incazzarci di nuovo.

Non posso che rimandare all'accorato e preciso editoriale del direttore di Repubblica Ezio Mauro.
Lo sottoscrivo in ogni sua riga. Anzi: è come se lo avessi scritto - e l'ho pensato ripetendo questo tipo di riflessioni a chiunque per tutta la giornata di ieri - di mio pugno.
Qui.

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