"...se nessuno al sud si muove, creperemo".
(Per inciso: mai affermazione fu più condivisibile ed attuale).
Se c'è un personaggio che mi perseguita dai tempi delle elementari - ho fatto le elementari, non quella cosa lì con il portfolio -, quel personaggio è nientemeno che Carlo Pisacane - no, non Capannelle, il caratterista reso celebre dai I soliti ignoti. Ma il rivoluzionario napoletano.
Lo sogno di notte. Lo vedo nell'oblò della lavatrice. Lo individuavo sulla plastica delle merendine. (Oggi sul cartone dei 4 salti in padella). Lo scoprivo sotto la pellicola dei Gratta e Vinci. Come le Madonne delle veggenti.
Quella oscura crasi del suo cognome, che unisce la nota città toscana (nota per una torre STORTA) all'animale più fedele all'uomo, generava in me provondi moti di inquietudine.
C'erano anche gli aspetti positivi, però. Un sognatore ma al contempo un abilissimo militare. Un attento ideologo. Un democratico. Uno che sbarca a Sapri al grido di "w l'Italia, w la Repubblica" è super-cool.
Ma anche uno sfigato mondiale. Uno che ha fatto male i conti nell'occasione più importante della sua vita.
Ora. Pensateci un attimo. Questo poveraccio parte da Genova impadronendosi di una nave a vapore: il Cagliari. Già qui: non so se all'epoca fossero già realizzati i Clipper. Ma insomma: è come se i rivoluzionari sardi sequestrassero un traghetto Tirrenia per partire alla riscossa.
Insomma. Piglia sto vaporetto (che prestava servizio fra Cagliari, Tunisi e Genova), scende a Ponza, libera 300 carcerati politici e no. Riparte destinazione Sapri convinto che le sommosse popolari scoppiate nell'entroterra (ovviamente: non era scoppiato un emerito cazzo, nell'entroterra) potessero creare - unitamente, appunto, allo sbarco dei suoi uomini - un efficace effetto-morsa e consentire così ai rivoluzionari di occupare la zona di Sapri e di lì partire, sull'onda di altri moti scoppiati nel frattempo a Firenze, Roma e altrove, alla dichiarazione della Repubblica.
Favole. Velleitarie previsioni.
Anzitutto: a Sapri - il 28 giugno - avrebbe dovuto trovare mille persone promesse dai comitati napoletani. Manco uno, ci stava, ad attenderli. E qualche anno dopo s'è visto che non è che ne servissero tanti di più, per combinare qualcosa di buono. Diavolo di quei napoletani: mille ne servivano. Mica un milione. Niente. Zero.
Il giorno dopo, a Torraca, legge il proprio proclama insurrezionale nel pieno di una festa, in cerca di nuove reclute. Nessuno si aggiunge.
Il 30, a Casalbuono, stesso copione.
A Padula - il primo luglio - Pisacane riesce ad affrontare i Gendarmi nel frattempo inviati dal Governo - che però furono in grado di disperdere il gruppo di rivoluzionari uccidendone 57 - fuggendo verso Sanza. Fra l'altro i gendarmi sequestrano il Cagliari che per quanto malridotto sarebbe potuto tornar utile. A proposito: l'esercito borbonico non era composto da chissà quante unità. Solo 2mila erano i gendarmi inviati sul posto.
La mattina dopo - dulcis in fundo - i reduci vengono assaliti dagli abitanti della zona di Sanza - aizzati dall'arciprete (e te pareva!) e dal capo urbano - col risultato che 29 rivoluzionari vengono arrestati ed altri 28 uccisi dagli indigeni.
Sbarca. E si becca - lui assieme ai suoi trecento amici - le forconate dei contadini.
Sbarca. E si becca - lui assieme ai suoi trecendo amici - le bastonate della plebe
Sbarca. E si becca - lui assieme ai suoi trecento amici - le pistolettate dei rampolli borghesi della zona e dei gendarmi di Ferdinando II.
Sbarca. E si becca - lui assieme ai suoi trecento amici - le giaculatorie dei preti.
Poi s'ammazza. Mentre costoro - barbari e puzzolenti individui sui quali i rivoluzionari non infieriscono per ordine del medesimo, eroico Carlo - cantano vittoria sui corpi carbonizzati di chi è andato a liberarli.
Povero Pisacane: ipse dixit.
(Ditemi voi se questa storia non può interferire nel normale sviluppo psicofisico di un bambino di sette anni).
(Ditemi voi se questa storia non può interferire nel normale sviluppo psicofisico di un bambino di sette anni).
2 hanno detto la loro:
ben scritto, molto talentato.
Questo post è forzuto...
Bravo Simone ;-)
D
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