28.4.07

EXIT - Uscita di sicurezza

EXIT – Uscita di sicurezza di Ilaria D’Amico, su La7, è una buona trasmissione. Buona, non magnifica. Entrambi gli aspetti vengono da una ragione molto semplice.

L’idea di base, infatti, è salvifica: pigliare temi forti ed irrisolti della lacerata vita sociale italiana. E tentare di scioglierli, discuterli per risolverli, distenderli ad asciugare al sole. Per sussurrare delle soluzioni.
Folle, per il panorama attuale, nel quale gli “speechin’ format” puntano ormai allo stremo sulla sottolineatura, l’esasperazione dei toni. Cercano il sanguinamento intensivo di ciò di cui parlano. Tanto folle che ieri sera – seconda puntata – ha messo sul piatto due argomenti dal far rizzare i capelli per quanto sono “fuori agenda”: la casta chiusa dei notai e la legge 40 sulla fecondazione assistita. Due bombe a tempo (ed in questo senso mi piacerebbe avere sotto mano i dati sullo share minuto per minuto): il primo, drammatico per i giovanotti in attesa dei concorsi, ma soporifero per lo spettatore. L’altro, fuori tempo massimo e già sottoposto – nel bene e nel male – a una serie interminabile di approfondimenti che forse lo hanno del tutto esaurito.

Ora, il punto è proprio questo: se l’idea è salvifica e, tutto sommato, riesce a sostenere la trasmissione per un suo buon terzo, lo sviluppo è poi monolitico e va a compromettere le restanti porzioni di EXIT.
I toni si sistemano in una oziosa medietà. L’affascinante conduttrice tenta di stuzzicarli di tanto in tanto. Ma, provandoci, cozza paradossalmente con l’intento e il “soggetto” stesso del suo programma. Che fra l’altro – come le ha sottolineato in faccia il mitico Carlo Freccero nell’intervista barbarica che chiude il programma – è un po’ troppo lungo. Il che, unito alle barbariche pause pubblicitarie de La 7, significa emorragia inarrestabile di spettatori.

Si dirà: ma anche le Invasioni barbariche era lungo, e scontava le stesse pause pubblicitarie. Si, certo. Ma il tono del programma – furbescamente trendy-chic – era diverso: più brioso, frizzante, sostenuto. E quindi – unito all’ormai formidabile savoir-faire della Bignardi – resisteva ed anzi, grazie ad una tattica alla Fazio in cui certi personaggi si sottoponevano ad una radiografia da un’angolatura particolare o alla scelta di topic assurdi ed inusuali, vinceva.

Anche la D’Amico è brava. Ed ha anche il fascino giusto per un programma giornalistico witty and smart. Senz’altro. Vuol fare infatti un approfondimento e non un programma di costume come quello della Bignardi: un progetto a tutto tondo, in un mix di Iene (servizi esterni e c’è di mezzo, infatti, Alessandro Sortino), Mi manda Rai Tre, Invasioni Barbariche con un spruzzo di approccio-sportivo che si porta inevitabilmente appresso.

Il fatto è che il programma non sembra proprio per lei: non le sta addosso, non la sostiene. Lei lo forza dove non dovrebbe, calca i ritmi laddove non può farlo: vuol fare di una capra un cavallo.
Sottoscrivo il consiglio di Freccero – e come non sottoscriverlo: più brio, modificare la struttura della trasmissione con qualche taglio in più, qualche interruzione irriverente e un deciso taglio alla durata.

7 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

Ti confesso che ho avuto difficoltà a leggere... quella foto esercita un magnetismo fuori dal comune ... il programma, forse, dovrebbe farlo in bikini ;-)
Ciao D

Anonimo ha detto...

Secondo me il programma le è cucito addosso in modo impeccabile (anche perchè ne è autrice oltre che conduttrice)
LASCIAMOLA CRECERE...LA RAGAZZA E' INTELLIGENTE E SI APPLICA
VAI ILARIA!!!!

Anonimo ha detto...

ASPETTO TUO ARTICOLO O COMMENTO O QUELLO CHE TE PARE SU EXIT DI QUESTA SERA....

Simone ha detto...

Secondo me no. Affatto. Ed è appunto quanto sostengo in questo post.
Era mia intenzione seguirla anche stasera. Felice di sottoporti poi la mia analisi.

Ciao!
S

Anonimo ha detto...

L'hai vista? be devo dire che l'ho trovata una trasmissione niente male..be certo ancora qualcosina da sistemare c'è!!! la brava d'amico sta migliorando....deve ancora un poco azzeccare i tempi tra un applauso e l'altro del pubblico(vedi intervista a Martelli...presto pubblicata sul blog di exit)...però dai per lo meno non c'è la spocchia di voler far i saputelli ma anzi la volontà di proporre un bel programmino di informazione...e poi secondo me la7 è il terren giusto dove sperimentare (2.40% di share sarebbe imperdonabile sulle altre tv generaliste)

Simone ha detto...

Condivido le tue osservazioni "generali".
Purtroppo devo deluderti: ho avuto nientemeno che da lavorare, quella sera. Ordine arrivato da oltreoceano. Ho potuto solo buttare un orecchio;)

Anonimo ha detto...

quando da oltreoceano chiamano....
ok...alla prossima!
cmq c'è sempre il blog...
Buon Lavoro