E alla fine è successo. (Intendiamoci: non che prima non fosse accaduto. Anzi. E' ormai l'unica modalità di fruizione audio-video. Però mai con questa valenza, questo peso mediatico, forse. Voglio dire: con questa consapevolezza marcata dal terrificante e fallimentare contrasto con la paleo-tv).
Sto facendo web-zapping. Molto tranquillamente, sul magnifico sito approntato per il Live Earth. Saltello con grande agilità fra Rio e NY, Shangai e Amburgo. Adesso, per dire, ho sotto Joss Stone. Ma se cambio c'è Madonna al sole di NY. Qui. Ora. Adesso. Se cambio. Se cambio. Se cambio adesso c'è il mitico Pharrell proprio a Rio. Cambio io, per Dio. Non altri per me. Cambio e decido. Al tubo catodico porgo gentilmente le spalle. Ecco i Linkin Park. Adesso Damien Rice e David Gray - che cosa magnifica la loro cover della mitologica "Whatever will be, will be (Que sera, sera)" della coppia Livingston/Evans.
E la riflessione che arriva puntuale e banale è proprio la stessa che fa qui Antonio Dipollina. Spiccicata.
"Lo zapping-web in una simile occasione è il meglio che c'è, aspettando i superbig da Londra e dal resto del mondo, collocati ovviamente nel prime-time dell'Occidente. Da seguire obbligatoriamente (grassetto mio, nda) via Web. Il resto, come dire, va a petrolio".
Ho provato a seguirlo prima tramite MTv. Ci ho provato, a fare il pantofolaio analogico. Come no. In fin dei conti, con la ragazza che aveva da studiare Diritto Privato per tutta la sera in vista dell'esame di mercoledì, una serata sul divano ci stava tutta - anche se dovevo (devo) recuperare qualche cd in attesa e le bozze di nuovi libri da recensire e tutto il resto.
Ci ho provato, anzitutto, intorno alle due del pomeriggio. Poi, una rapida trasferta in Umbria per visite a parenti mi ha trascinato via dallo schermo. Rientro alle 21. Stanco e col mal di macchina ancora in corpo. Mi ci rimetto d'impegno. Mangio pasta al pomodoro ed una scamorza col prosciutto crudo sopra. Tento di inghiottire, assieme all'ottimo prodotto caseario, quel frittissimo senso di estraneità che ogni tipo di cornice riesce a generare per eventi come questi, quando appunto tenta di filtrali e reincasellarli. Di ri-mediarli.
Niente da fare. La farsesca semi-differita da otto location differenti è come al solito - come fu per il Live Eight, d'altronde - un gran casino. Come se non bastasse, ad MTv hanno messo lì un divanetto con sopra il mio amico Carlo (con papillon) e gli altri vj a chiacchierare del nulla. Per ore ed ore.
Risultato: una noia mortale. Un pasticcio musicale. Una farraginosità da far fermentare il latte alle ginocchia, fra Camila e Infascelli. Una merda, diciamocelo francamente.
Poi ti connetti. E la possibilità stessa di farti la tua regia, di decidere cosa-come-in quale momento vedereascoltare è semplicemente quello che serve. Non tanto per l'onnipotenza del decidere - in fin dei conti, si ha la possibilità di switchare pur sempre fra alternative (inquadrature, montaggi, stacchi) preventivamente stabilite per noi.
Quanto piuttosto per la salvifica diretta immediata che ci consente di evitare filtri, evitare appunto mediatori, evitare passaggi inutili - spot, chiacchiere, ospiti indecenti sul divanetto, riflessioni personali ed immotivate, senza uno straccio di argomentazione, di cui mi fotto altamente. Oltre che di guadagnare moltissimo in qualità audio, sparandosi il segnale direttamente in cuffia o nel sistemino 2.1 della propria scrivania.
Mi sto divertendo come un pazzoide. Una specie di You Tube in diretta. E non ditemi che lo streaming va da tempo. Non con questa qualità. Non per questi eventi. Non con questa versatilità.
La tv analogica è finita. Ci vorrà molto tempo e molta pazienda da parte di noialtri perché lo capiamo anche in Italia, provincia disconnessa del Mondo.
Torno a Pharrell. Impossibile rinunciare a "She Wants To Move" di fronte al Brasile intero. Senza Infascelli e Tamara Donà (?) che smoccolano e smozzicano le loro "quattro chiacchiere" dentro le orecchie. Waiting for The Police.
1 hanno detto la loro:
io non guardo più la tv praticamente da due anni. qui meno che mai, visto che non ce l'ho proprio. tutto ciò che di visivo mi arriva, arriva da internet. concordo con te, la tv sta morendo o almeno per me è già morta. non quella satellitare, sky e compagnia avranno ancora lunga vita. ma il resto, rai, canali berlusconiani, mtv e quant'altro sono già stati calati 6 feet underground. manca solo che il becchino cominci a gettarci sopra palate di terra scura. finalmente. ovviamente, in italia accadrà con i soliti dieci anni di differita, quando il corpo sarà già ben decomposto.
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