23.7.06

Settimana Sonora (e dormita domenicale post-pranzesca)




Vi invito a leggere il report del concerto che ho scritto per Nerds Attack.

Non ne sono rimasto entusiasta. Per nulla. Cioè: più che altro, dubbioso e scassalaminchia (com'è mio solito, d'altronde...).

C'è qualcosa, in quella moderna musica da camera che è sempre stata la cifra dei Massive Attack, che pare non adattarsi - se non a costo di ridurre i live a riproposizioni pare pare di "Mezzanine" - all'enorme folla che ogni volta popola i loro concerti.

Come se i pezzi fossero troppo delicati per esser dati in pasto a migliaia di persone nello stesso luogo et contemporaneamente. Non a caso nel pezzo mi sono venute da citare le famose uova di Peter Carl Fabergé.

E poi, a parte questo dato di fruizione, rimane un dato storico: il sound dei Massive comincia ad essere out of time.

Talmente perfetto da non trovare sbocchi alternativi a com'è sempre stato.
Dunque incartato su se stesso. E quindi destinato a sfiorire - ripeto: non a caso i live parlano solo ed esclusivamente la lingua di "Mezzanine".

Piuttosto, la sera prima avevo assistito ad un rapidissimo set del folletto Matthew Herbert: vi invito ad ascoltare le sue (tante) stortissime produzioni perché fa della "musica" che può risultare molto molto vicina a tanti generi che magari amate e dai quali, invece, un genio electro potrebbe sembrarvi distante come un punkabbestia da un pariolino (e quanto sta agli estremi, si sa, è sempre più vicino di quel che c'è al centro...).

[E adesso, una sonora dormita post-pranzesca, preceduta da una altrettanto sonora sosta bio-espletante, dopo la scorpacciata sonora di queste ultime settimane].

0 hanno detto la loro: