8.8.06
Italian dream: Muccino alla ricerca della felicità
E allora, visto l'Amba Aradam che si sta scatenando e che promette di montare sempre più nei prossimi mesi, un post se lo merita tutto, il nostro Gabriele Muccino.
Oggi Repubblica ha pubblicato una striminzitissima intervista, che però comincia a chiarire le idee sul primo film americano fortissimamente voluto da Will Smith e prodotto dalla Columbia: "The Pursuit Of Happyness", che in italiano dovrebbe giustamente uscire come "Alla Ricerca della Felicità".
Primo: il trailer (che potete gustarvi qui, e dal quale ho snappato il frame sopra) non è male.
Secondo: il film, a quanto ho potutto cogliere dal pessimo audio nella breve intervista a Will Smith, è incentrato sull'abbastanza trito soggetto dell'american dream e di un padre con figliolo al seguito - il figliolo è quello autentico, un mini-Smith in carne ed ossa - che non riesce a "completarlo", il sogno americano.
E che progressivamente cade in una situazione senza ritorno, pur mantenendo alti i propositi iniziali.
Insomma: nulla di nuovissimo, se non una strepitosa interpretazione di Smith, anni luce dalle sue cagate spaziali, e quel calore mucciniano in fin dei conti piuttosto patinato che ben promette di ben sposarsi con le pretese e lo stile statunitensi - almeno in questo genere di film.
Le prime reazioni alle proiezioni-test sono state ottime. E ad ogni modo manca un bel po' all'uscita italiana: 7 gennaio. In America uscirà meno di un mese prima. E pare che Smith ci punti molto, anche per l'Oscar.
Ma la notizia bislacca (nel senso che si sa mica che ne è uscito fuori) è il remake - pare già ultimato - de "L'ultimo Bacio", intitolato nientemeno che "The Last Kiss" - a volte, diciamocelo, è proprio l'italiano a staccare anni luce un inglese super-satndardizzato e totalmente inespressivo.
Riadattato - il remake - da Paul Haggis ("Crash", "Million Dollar Baby").
Apprendere tutte queste notizie è come sapere che, non so, l'Italia ha vinto la Coppa del Mondo (cazzo è successo!). Oppure che i Jennifer Gentle hanno inciso con la mitica Sub pop (cazzo è successo pure questo!).
Soprattutto perché gli ultimi due film di Muccino, nel loro calarsi - certo - nella realtà nostrana, risultavano piuttosto puliti, universali, esportabili. E non a caso sono piaciuti agli americani.
Speriamo bene.
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