10.8.06

Mezzo millimetro oltre la melma



Sotto il telo bianco, nella foto qui sopra, c'è un giovane che io conoscevo di vista.
E' stato accoltellato a morte nel centro di Gerusalemme da un aggressore, forse palestinese, che lo ha colto alle spalle. Apparentemente non c'è movente.
Potete capirne un po' di più, per ora, qui e qui. E domani spero che i telegiornali riescano a dirci qualcosa di più esaustivo.

Uno di quei ragazzi vivaci e "svelti", che in un paesone come Monterotondo, nei pressi di Roma, conoscono quasi tutti.

Si chiamava Angelo Frammartino.
Se cliccate qui e scorrete un po', è il giovane alla sinistra di Fausto Bertinotti, nella foto che li ritrae assieme.

Più grande di me di un paio d'anni, Angelo era la classica faccia nota della città. Associata poi ad un cognome piuttosto particolare e alla notorietà che aveva saputo conquistarsi presso il liceo Scientifico (io ho frequentato il Classico, ma Monterotondo non è certo Parigi e i luoghi di ritrovo erano quelli che erano: dico erano perché ormai da anni non frequento quei luoghi) è praticamente impossibile avere fra i 20 ed i 28 anni a Monterotondo e non conoscerlo almeno, come me, di vista.

La notizia della sua morte ha avuto un effetto che non credevo possibile. Un cataclisma o quasi.
Quell'effetto che Marshall McLuhan aveva teorizzato decenni fa: il trasferimento, invertito, dell'energia dal mass medium al fruitore.

Il freddo, il gelo delle pagine dei quotidiani online sulle quali navigo da ore in cerca di mezza notizia in più, di una foto, di un frammento di filmato si sono trasformati in un enorme ed intensissimo calore.
Un boato d'energia negativa m'ha invaso il corpo, dando forma drammatica a quelle che ormai - abituati al tran tran della violenza - restano bit che ti intasano la testa. Notizie vuote da riempire ogni volta tramite numeri, analisi, considerazioni. Sulle quali fare una smorfia durante la cena, e poi via avanti la prossima che vuoi farci questa è la vita.

Stavolta no. Stavolta che il caso m'ha posto mezzo millimetro, assai poco, pochissimo più avanti di un comune telespettatore e m'ha così estratto dalla melma dell'indifferenza, tutto è cambiato radicalmente. Vi prego di credermi.

Non c'è stato bisogno di considerazioni, analisi, moniti ideologici, condanne.

Solo un enorme calore. Enorme. Ve lo giuro.
Mentre scrivo non realizzo quanto scrivo.
Direttamente proporzionale alla drammaticità che può rappresentare la morote di un ragazzo che prestava aiuto in un campo per bambini.

Semplicemente folle.

1 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

Ti sono vicino nel dolore e lo sono anche alla sua famiglia.

Spero venga presto fatta luce sull'omicidio.