16.2.07

La società VISUALE

Ora. Dato che di discutere di Vicenza e di quel che accadrà non mi va assolutamente - lo faccio da giorni con chiunque, perfino con l'edicolante, ormai vedo Scalzone e Casarini anche sulla carta igienica mentre faccio quel che con la carta igienica si fa di solito - viro con una manovra tragicomica dandovi in pasto una notizietta a primo approccio imbarazzante.

Anne Nicole Smith - o meglio, il suo corpo - sarà imbalsamato.

Lo ha deciso un giudice statunitense, tale Larry Seidling. "Voglio che restino intatte la sua bellezza e dignità", ha detto il tizio stempiato, impegnato fra l'altro a decidere sul luogo della sepoltura della playmate e vedova miliardaria morta lo scorso 8 febbraio per cause ancora da chiarire. La madre della modella, Virgi Arthur, ha chiesto che sia seppellita nel nativo Texas mentre il suo ultimo compagno, Howard K. Stern, ha espresso il desiderio che la tomba sia collocata nelle Bahamas, dove la playmate ha vissuto gli ultimi anni.

E' mezz'ora che ci penso. Ma sono rimasto in bilico a lungo: dov'è la ragione di una decisione così anomala? Perché una ex modella, attricetta da quattro soldi, senz'altro dopo Pamela Anderson l'icona della "plastic-life" americana - insomma, una perfetta cliente per i dottorini di Nip/Tuck che mi accingo a vedere questa sera - dev'essere imbalsamata come le teste di capriolo che si appendono nelle baite trentine?

Ci ho pensato molto. Poi ho trovato. (Che stupido: come al solito viaggio troppo, la soluzione è sempre dietro l'angolo). La risposta sta appunto in quella succinta dichiarazione del giudice: "Voglio che restino intatte la sua bellezza e la sua dignità". Punto. Anche da morta, secondo il giudice (per quanto mi riguarda la Smith era il prototipo della donna-finta, dell'antifemminilità spinta, dell'assurdità sessuale) la Smith per il solo fatto di essere bella va "bloccata". In un certo qual senso deve continuare ad essere mantenuta splendente per quel che faceva in vita: appariva. Deve - anche in teoria, se chiusa dentor una cassa a morto - continuare ad essere potenzialmente ESPERIBILE secondo i canoni contemporanei.

Sembra un fatto da poco. E' l'ennesimo puntello di una società VISUALE malata che giungerà all'estetizzazione della morte come antidoto ad essa: "Si, va bene. Sei morta ma io devo continuare a vederti lo stesso. Ti imbalsamo. E tu sei una non-morta, dal momento che poterti - anche in potenza - osservare bloccata in un momento mi autorizza a privarti dello stato di privazione della vita".


On air: il progetto "The Good , The Bad & The Queen" di Damon Albarn. Non capisco ancora, a metà disco, se è una noiosa cagata o un progetto valido. Ve ne riparlerò. Intanto domenica pomeriggio, dalle 15 alle 17, sarò ospite sugli 88,9 di Radio Città Aperta (per il Lazio, altrimenti streaming su www.radiocittaperta.it).

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