11.5.07

Mine Assassine

E' ormai divenuto un accadimento insopportabile e pestilenziale. Davvero: è odioso.
E sarebbe anche evitabilissimo acquistando un prodotto differente. Lo so. Grazie.
Però - causa pigrizia e convenienza, visto che c'è chi mi porta scatolate di un certo tipo di matite - persiste inossidabile nel suo percorso che la traghetterà, da puro e semplice "fatto irritante", direttamente nella categoria "nevrosi quotidiane". Non c'è scampo.

Si, esatto. Sto parando esattamente di una delle sensazioni più irritanti dell'era moderna: la punta della matita che si spezza mentre la si sta usando. Proprio in quel momento, lì, puntuale come la mosca sul panino con la mortadella nel momento d'addentarlo: stai sottolineando, appuntando, scrivendo, disegnando. Stai pensando a come saresti stato con un basso a tracolla e un muro di Marshall alle spalle sul palco del Coachella Festival. Cose così. Oppure ci stai giocando. Poco importa.

E la punta - che avevi temperato proprio poc'anzi e che fino ad un millesimo di secondo prima sembrava solida come una colonna d'Ercole - cede di schianto, e direi quasi lascivamente, sotto la meschina pressione di un paio di polpastrelli umani sbiaditi e nervosi dall'ennesima ora di studio della sua vita. Tombola.

Penso che questo evento iterato ed asfissiante come in un film di Cronenberg, una vera pestilenza delle punte minate - che accadrà almeno venticinque volte al giorno, quindi come vedete si tratta di un bel problema altro che mazzi - diventerà per me qualcosa di simile alle Petites Madeleines di proustiana memoria. Questo l'unico dato positivo, a pensarci bene: da vecchio brutto e decrepito quale diventerò, mentre starò sottolineando il milionesimo volume passato davanti ai miei occhi, potrò connettere la mina che schianta sotto ai miei occhi e alle mie mani con la mia giovinezza.

E, almeno, sperare che quei pochi grammi di grafite accendano una qualche intermittenza nel mio cuore.

Per ora, la cosa continua solo ed esclusivamente a scassarmi di brutto le palle.

3 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

..favoloso... Simo, sei un poeta!!

Anonimo ha detto...

direi che l'esempio della mosca sul panino con la mortella è fantastico...però personalmente trovo più irritante quando si spezza mentre la si tempera e si va avanti avanti avanti...perchè quella maledetta battaglia col temperamatite la devi vincere...e poi ti ritrovi con la matita dei puffi in mano!!grrrrr
ma come si fà a lasciare la pagina web? non ci riesco...vabè...goditi il panino con la mortadella...ciauuu

Anonimo ha detto...

oohh nooo ho scritto di nuovo fa con l'accento...sorry