15.5.07

Digi-centric world

Qualche giorno fa ho intervistato Shigs Amemiya, un giovanotto svizzero che s'è inventato iMusicianDigital. Vi riporto gli snodi essenziali dell'intervista completa, che tovate qui. Mi paiono davvero interessanti.

Dimmi perché avete scelto quest’area particolare (distribuzione musicale digitale): pensate sia un ambito artstico ed economico in rapida crescita o cos’altro?
"Non crediamo che i cd possano scomparire nel corso della nostra vita o comunque a breve, ma per quanto possano continuare a vendere, crediamo fortemente che "L’etichetta" debba mutare da un modello economico cd-centrico (col digitale a lato) ad un modello digi-centrico (con i cd di fianco). A questo proposito, quando l’industria digitale sarà cresciuta ancora un po’, iMusicianDigital ha in programma di supportare i musicisti con assistenza e consulenza intorno alla produzione del cd, così recuperare anche il vecchio approccio di una label tradizionale".

Quali specifici obiettivi avete per iMusician? A me pare una eccitante, piccola rivoluzione nell’industria musicale: parte dal magico "do it youself". E cioè non aspettare una classica distribuzione, peraltro in via d’estinzione, ma confrontati immediatamente col mercato digitale. Vediamo cosa riesci a fare, e noi ti aiuteremo a farlo. Sbaglio?
"No, per nulla. Qualche snodo essenziale del genere d’altronde è da sempre nella nostra filosofia. I musicisti devono "prendersi cura" di loro stessi sempre di più, perché è difficile trovare là fuori una label con risorse sufficienti a costruire immagine e musica di un musicista. Dopo alcuni anni di giungla e di autoproduzione, molti musicisti hanno realizzato, infatti, che c’è davvero molto che possono fare da soli ed arrivare quasi a non aver più bisogno di un contratto canonicamente inteso. iMusician Digital è parte di un mercato in rapida evoluzione che tre anni fa, semplicemente, non esisteva".

Riguardo i servizi: spiegaci in quale modo iMusicianDigital gestisce la distribuzione presso i più importanti negozi musicali online come iTunes, Napster, eMusic o Yahoo e agli altri. Ma, soprattutto, dicci dei vantaggi nell’aprire un account su imusiciandigital.com. Le cose sembrano piuttosto semplici.
"Al momento ci sono solo tre compagnie "serie" che danno agli artisti accesso diretto ai negozi musicali digitali: CD Baby (distribuzione fisica e digitale), Tunecore (solo digitale) in America, e noi in Europa. Essendo americani, Cd Baby e Tunecore focalizzano maggiormente sui grandi negozi statunitensi – iTunes, e Music, Napster etc. iMusician, europeo, piazza la sua musica in questi negozi americani così come nei principali shops europei come Musicload, HMV, Virgin, Fnac etc.: in un certo senso, è più internazionale. Tuttavia, c’è un aspetto in più che ci permette di distinguerci. Ad iMusicianDigital spingiamo molto le band ad essere il più possibile "attive" nel mondo reale, poiché è un grosso errore credere che piazzare la propria musica su iTunes e aprire uno spazio MySpace sia sufficiente a vendere in digitale. E’ un sogno. Ed è anche il motivo per cui spingiamo l’elemento live il più possibile, chiedendo alle band di rimanere sempre in contatto coi propri fans, di uscire dalle loro camere. Immagina: avremo anche l’opportunità di organizzare per le band un concerto ogni 150, 300 e 500 downloads nella loro città, paese o all’estero".

Parliamo di una possibilità in particolare che iMusician dà alle band: quella cioè di suonare nelle loro città, nazioni o in altre nazioni se i loro brani raggiungono un certo numero di downloads. Penso siate l’unica compagnia che possa lanciare una band sul palco, grazie all’accordo con Emergenza.
"Assolutamente. Come ho detto prima, la gente pare confondersi quando menzioni iTunes o qualcosa a che fare col mercato digitale. Pensano subito ad internet, il cyberspazio, la promozione digitale etc. Ma il punto è: i musicisti sono reali, la gente spende sempre meno soldi per acquistare cd e sempre più per vedere gruppi dal vivo, e l’elemento live è più importante che mai. Non vogliamo correre il rischio di separarli".

Manda un messaggio a quelle band che continuano ad aspettare - e aspettare, e aspettare – qualcuno che bussi alla porta della loro saletta di registrazione? Forse che c’è un modo più forte e nuovo di promuovere e far conoscere la propria musica?
"Non è un’industria facile, tutti sanno che non ci sono scorciatoie. Il cyber mondo non è ancora al punto che si possa “vivere”, promuovere e vendere senza mai uscirne. Per il momento continuiamo a vivere fuori, e così c’è bisogno di radunare le truppe nella realtà attuale prima di trasportarle in quella virtuale. Il punto è: non aspettare di firmare un contratto, fai da solo, e quando arriveranno le etichette, capirai di non averne mai avuto bisogno. Dunque, sotto questo punto di vista, il nostro suggerimento è: keep it real!"

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