28.5.07

T.A.T.U.


Luxuria picchiato a Mosca. Episodio pessimo per quel presuntuoso e pericoloso mostro energetico che è la nuova Russia oligarchica di Putin il judoka – dal quale, per inciso, dipendiamo drasticamente (spero che almeno qualcuno abbia seguito "Report" di ieri).

D’altronde il rispetto dei diritti umani in Russia pare essere un vero e proprio optional. E sembra che se qualche diplomatico italiano provi a farlo notare nei G8 e nei vertici internazionali, Putin e i suoi usino rispondere infervorati: “Voi, che non riuscite a smantellare la mafia da cento anni, non potete certo permettervi di dare lezioni”. Non hanno tutti i torti - e poi, se ne intendono di mafie -, sebbene l’ordine dei problemi sia differente. E democrazia significa anche forma. Vedremo cosa accadra nei prossimi giorni in Germania.

Ad ogni modo. Vladimiro Guadagno ha rimediato qualche cazzotto e qualche sassata. Marco Cappato, dei Radicali, è stato addirittura fermato dalle autorità sovietiche – permettetemi di continuare ad utilizzare tale attributo. Brutto. Molto brutto. Inammissibile.

Come sempre, però, anche nelle situazioni più tragiche vi è qualcosa di carnevalesco. Qualche spunto che – come dire – non dovrebbe esserci. Ed invece c’è. Eccome. Salta fuori. Cacchio cacchio.

Per esempio se la riassumete così, la vicenda, non è che suoni proprio bene: “Il parlamentare italiano transgrender Vladimir Luxuria, presente al GayPride di Mosca, è stato aggredito durante la manifestazione da ultranazionalisti russi. Il deputato: 'Fra i giornalisti c’erano alcuni naziskin che all’improvviso sono usciti, mi hanno circondata e mi hanno bersagliata di uova. Mentre ci tiravano le uova e, ad alcuni, anche i sassi, la polizia non faceva nulla e rideva. Un uovo si è rotto dentro la borsetta che era aperta perché stavo tirando fuori la lettera da consegnare al sindaco, e ha reso inutilizzabile il passaporto. Fra i naziskin c’era anche un prete ortodosso che picchiava con violenza. Quando, però, ho visto spuntare un coltello, sono salita sul furgone delle tatu e sono scappata'”.


Ora. Tanto per rimanercene a quelle latitudini, dovreste sapere che circa ottant’anni fa i formalisti russi congegnarono un concetto, quello di ostranenie, di straniamento, che definiano la prospettiva dovuta all’incongruità.
Tolstoj che scrive una storia su un cavallo raccontata dal cavallo medesimo, il quale si mostra perplesso davanti all’idea per lui incomprensibile di proprietà. O Natasa Rostov, in guerra e Pace, che guarda all’opera lirica come se fosse una pantomima; o Gulliver che s trova a dover fare i conti con Lillipuziani e Brobdignangiani.

Secondo voi, nel caso dell’onorevole Luxuria – che ripeto: merita condanne ferme da ogni voce significativa, e non sono qui a parlare di questo – dov’è l’ostranenie?

Io una mezza idea ce l’avrei.


1 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

Hanno fatto bene!!!
:))