18.8.07

YES, I KNOW. CAMBIAMENTI D'ESTATE

Yes, I know. E’ un pezzo che non ci si sente. Ma il fatto – in parte inspiegabile, in effetti – è che le mie estati sono sempre frenetiche. Piene di sudore.
Ma non quello generato dalle temperature. No. Magari. Piuttosto, quello della corsa. Della ricerca. Quello – avete capito, senza arzigogolarci troppo – del cambiamento. C’è stato un viaggio (di lavoro, tetesco: bello e stancante). Fra poco ce ne sarà un altro (di svago: senz'altro bello e riposante). Poi le cose cambieranno un po’ - ma cambieranno davvero? Com'è maledettamente mutevole la vita che viviamo. Che cambia di mese in mese. Se non di giornOin giorno. Ed uno abituato a studiare linguistica per ore ed ore seduto su una sedia, non è che ci si trovi proprio a sua agio. Però ci sta. Ci sta. Ci sta.

Poco male. Nel senso che, in fin dei conti, bisogna adattarsi - anzi: farla propria - ad un’esistenza che è ormai programmata per spiazzare. Per cambiare, certo. Ma sempre forsennatamente. Di corsa. Al volo. Sennò chiude. Sennò scappa - non si sa bene perché. Sennò è tardi. Va bene, ci sto. Che ci vuoi fare. Però, santo Cielo, uno agosto almeno vorrebbe viverlo in santa pace. E invece niente: gli altri seminano a dicembre. Io ad agosto. Per fortuna – almeno - raccolgo.

Detto questo – e detto pure che in Germania non esistono aree di sosta fornite di servizi per centinaia di chilometri, poi parlano dell’incivile Italia – mi accingo fra l’altro a rientrare dall’ospedale. Dove una mia (pro) zia novantacinquenne si trova ricoverata con la testa sfasciata causa caduta dal letto. E’ più dura di un masso carsico, santo Cielo. E’ già semi-cosciente. E’ stupefacente. Voglio il suo DNA. Lo voglio. In realtà dovrei già averne una piccola porzione, dentro di me. O no?

Al di là della contingenza, però, rimane l’amarezza. L’amarezza di un paese come l’Italia dove chi merita, viene fatto fuori. Ed è una situazione biasimevole perché non ne perde il singolo - figuratevi se uno si illude: pfui! -, ma la società intera.

E' chiaro, per, che andare a letto dopo aver visto “Sicko” di Michael Moore, significa essere masochisti. Yes, I know.

4 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

ei Simone, ciao era un po' che latitativi!! Son felice di rileggerti...
Non proccuparti per come, solitamente trascorre il mese di Agosto... è cosi anche per me.... e per quest'estate niente vecanze!impegni in uni prima , problemi di salute di nonna poi.
Vabbe ti saluto, devo andare a fotografare l'imbarazzante situazione (quando presente) della segnaletica orizzontale di molti svincoli e rotatorie della provincia...seguirà articolo denuncia
un saluto
s.
unibg

Simone ha detto...

Ciao Sara! Felice anche io di risentirti.

No, ma in realtà il problema non sono le vacanze o altro (che pure ho fatto): ma tanti piccoli/grandi cambiamenti che t'arrivano improvvisamente. E sempre nel pieno del caldo e aumentando il casino.

AHAHAH! Diciamo che conosco molto bene il genere di articoli che mi dici: quanti cartelli/buche/fossati/rotatorie/palazzi/vecchie/vecchi/monelli/sporcizia/cassonetti ho fotografato e poi "commentato".

Buona gavetta!
E in bocca al lupo per i problemi di salute della nonna.

S

LeLait ha detto...

Simo ma che fai? Foto veste estiva e quella invernale?? Ma quanto sei 'charmante'!!è un piacere vederti scorrazzare aitualmente - credo- sul mio blog. e di mio - del resto - faccio lo stesso. Istanbul stupenda, e credo anche l'andalucia, anche se - come me- ti dovrai sorbire un caldo pazzesco. spero riusciremo a incrociarci a settembre, quando sarò di nuovo di passaggio per roma.
goditi le ferie.. lavoratore!

silvia ha detto...

meno male che non scrivi tanto..! perche' qui in india e' un po' difficile connettersi (altro che adsl in casa...non ho neanche il frigorifero in casa...). uff, sempre alla ricerca di un internet point! non che ce ne siano pochi, ma oggi mi e' toccato sfidare il monsone con la mia bici per raggiungerne uno! se tu scrivessi di piu' mi perderei troppi dei tuoi post!