11.12.07

AMARI: MANAGER NELLA NEBBIA

Certo Roma sempre freddina, con gli Amari. Non che il Circolo degli Artisti fosse vuoto. Anzi: era pieno. Però, come dire, aleggiava nell’aere (come d’uso) sudaticcio quel piglio a metà strada fra il cinico e il disincantato tipicamente capitolino. Che poco concede alle mode da neo-indie-fighetti della Rete. Della serie: “Aho! Sentimose un po’ questi”. Morale: difficile ammaliare al 100%. Anche per il quintetto udinese. Fine doverosa premessa.

Il concerto degli Amari è stato esattamente quanto ci si aspetta da un concerto degli Amari. Né più, né meno: massiccio e sparato come un treno – tanto per utilizzare un paragone così frequente, nei testi del quintetto. Lineare. Pulitissimo. Macchina da guerra. Finalmente qualcuno che “suona”. Pare siano insieme da una vita o poco più.
Ed è impressionante realizzare – a mente fredda - come quasi ogni pezzo proposto sul palco del club di via Casilina Vecchia – pur a tratti rielaborato e addirittura rallentato rispetto al disco, “Scimmie d’amore” - sia un potenziale singolo sfasciamondo. Checché ne dicano vari (e avariati) programmatori radiofonici. Cioè: non ci sono punti di smottamento. Non un attimo di pausa. Non un episodio sbiadito nel loro raffinato funky-pop. Nulla di riempitivo. Con soli due dischi questi già devono lasciar fuori delle tracce dalla scaletta. Questo la dice lunga.
Per la torcida romana – piuttosto sconvolgente in quanto a stratificazione socio-culturale: dai vichinghi gay alle bambine accompagnate da mamme stordite - è stata una serata tutta tutta cantata a memoria. Tasto play schiacciato col pollice, e via fino alla fine a squarciagola. Io era una vita che non vedevo cantare a memoria. A parte me stesso, è chiaro.

I pezzi, tutti quelli che t’aspetti tranne alcuni: recuperi obbligati e accolti con un’ovazione che manco il gol di Grosso ai Mondiali. Dalla fine: nel bis “Conoscere gente sul treno” e, prima, a metà strada, “Campo minato”. Poi scatta la lunga e soffusa intro di “Bolognina revolution”. Quant’è vero iddio: autentico manifesto di quella generazione “che le rivoluzioni le pensa sul divano”. Davanti al laptop, magari. “Inni generazionali”, dice qualcuno. Poi tutto “Scimmie d’amore”. Da “Le gite fuori porta” al forzuto e “negro” riff di “Manager nella nebbia”, alla zawinouliana “30 anni che non ci vediamo”, il pezzo più completo e ricco del secondo disco. Ma anche “Arpeggi in love”, l’apprezzatissima “Parole vere in un mondo vero” e la sarcastica “Il raffreddore delle donne”.

Gli Amari stanno sul palco come un rotolo di carta igienica infilzato nel suo cilindro di supporto. Animaletti. Precisi. Bislacchi. Umili. “Rappresentano”, direbbe qualcun altro. Io preferisco: esprimono. Fanno sudare le ragazze. In un mondo che non esprime più un cazzo. Resta da capire cosa faranno da grandi. E’ il classico caso, insomma, del cane ucciso a mezzanotte. No, questo non c'entra. Piuttosto: del bimbo geniale che a vent’anni s’ammazza perché ha già scoperto la fusione fredda. Ecco tutto.
Due dischi gustosissimi – e non crediate a chi vi dice che “Scimmie d’amore” è più fiacco di “Grand Master Mogol”. A parte che “fiacco” non è un aggettivo da critico musicale, lo usasse vostra sorella, quella grassa, quando torna dal cinema il sabato sera. Poi, semplicemente: non è vero. Casomai, è più adulto e completo. Come era giusto che fosse. E’ pieno di riferimenti ingurgitati e tessuti da vivide teste creative: da Bersani a Hancock passando per i Soulwax. E il bello è che questi spunti restano, in tutta la loro freschezza, sul palco.

Tornando al punto: cosa ne sarà di questo levigatissimo suono? La musica popolare italiana del domani? Magari. Ma non ci scommetterei. E non per colpa degli Amari. Piuttosto, tornerei alla premessa.

(11/12/2007) - © 2002 - 2007 Extra! Music Magazine. Tutti i diritti riservati.

3 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

concordo e quasi quoto tutto il post tranne la premessa. Sarà che ero sottopalco, ma io ho visto un pubblico infuocato (del resto anche tu l'hai detto, tutti a cantare a memoria...). La mia opinione, se ti interessa, la trovi su vitaminic.
un bacio

(a quando il prossimo aperitivo?)

Nur

Simone ha detto...

Ciao Nur,

andrò presto a leggere su Vitaminic. Grazie per la segnalazione.

Il prossimo aperitivo? Sentiamoci con mezzi più "privati" (id est: sms et similia). ;)

A presto, allora...

silvia ha detto...

ma quando arriva il 22??? quando starò anch'io sotto il palco a "cantare a memoria"...