6.4.08

AL VOTO! AL VOTO!

Ci siamo: quello che stiamo vivendo è l’ultimo weekend prima delle elezioni, Pizza permettendo (?). Come avrete notato, non amo molto prendere posizione sulle magagne politiche online. Nella vita di tutti i giorni, al contrario, sono molto franco e diretto, anche perché interpreto la dimensione politica come i grandi filosofi antichi: pervasiva e quotidiana. Forse troppo – e nella società di oggi è senz’altro un problema. Soprattutto: amo profondamente argomentare le mie scelte e contestare quelle altrui sulla base di ragionamenti logicamente fondati e fatti quanto più possibile oggettivi. Insomma: più che sparare terapie, amo molto la fase della diagnosi. Anche perché, spesso, proprio nella diagnosi risiede già la cura azzeccata per certi problemi della nostra malandata Italietta. È la dimensione dialettica, più che quella strettamente politica, dunque, a invaghirmi. Ma in rete ho sempre preferito – salvo sporadiche incursioni sull’attualità, che più che alla politica richiamavano al buon senso – evitare dichiarazioni troppo forti e perentorie. Questo per una ragione estremamente semplice: da studioso di comunicazione cresciuto a pane e McLuhan nonché giornalista, non ritengo ancora il mezzo elettronico sufficientemente maturo per i ritmi e le modalità – si badi bene: non per le tematiche – del logos politico. Chissà se lo sarà mai. “Il linguaggio, dunque, è anche tecnica cognitiva, interna a un sapere pratico: comprendere una proposizione significa comprendere un linguaggio. Comprendere un linguaggio significa essere padroni di una tecnica”. Questo scriveva Ludwig Wittgenstein nelle sue Ricerche filosofiche. Questa, a grandi linee, è la mia posizione sull’ambito linguistico della grande rete: non credo che la comprensione de visu e quella online si equivalgano sotto il livello cognitivo. Ecco tutto.

Questo non mi impedisce, tuttavia, di prendere posizione nelle occasioni più pesanti, anche se qualcuno continua a ripetermi ogni giorno "che tutto è già deciso". Premettendo – e credo che la lunga introduzione possa valermi quella tara intellettuale di cui abbisogna un discorso del genere – che non sono disposto a raccogliere reazioni provocatorie e che non siano adeguatamente fondate.


(Passo alla terza persona, che fa più drammatico).
Il tenutario si schiera speranzosamente ma convintamente col Partito Democratico. E, soprattutto, con Walter Veltroni. Per i motivi che aveva già espresso qui. Esattamente un anno fa.

3 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

è già tutto deciso!... che vai a fare a votare tanto con quei due li non cambia nulla!SON LA STESSA COSA.
ecco queste frasi mi fanno ORRORE, e spero che quei due li non se ne escano con una trovata delle loro.
P.S.
Caro Simone, il PD non sarebbe male come soluzione per la povera Italietta,per poco c'ho creduto pure io, se non fosse per i troppi MA ANCHE del suo segretario e per la poca chiarezza nella futura collocazione negli schieramenti del parlamento europeo.(come pretende entrare nel PSE,rinnegando il partito socialista? nel PP? no penso proprio,spero.)
Comunque con un bel po' di ansia attendo Lunedi sera.
ETSI DEUS NON DARETUR.

Anonimo ha detto...

Tu scrivi: "non ritengo ancora il mezzo elettronico sufficientemente maturo per i ritmi e le modalità".
Ma quantomeno suppongo tu lo ritenga migliore di quello televisivo, mi auguro...

Simone ha detto...

Certo che si, caro Fausto.

Il punto è che prediligo in assoluto il confronto de visu.
Purtroppo, difficile confrontarsi di persona con 60 milioni di concittadini. ;)

Troppo anche per gente come me.