31.1.06

Ma ancora vi stupite?

L'Amaca di oggi, a firma Michele Serra, è imperdibile.

E allora ve la copio qui sotto.

La parata nazista dell'Olimpico (migliaia di persone dietro uno striscione che inneggia ai forni crematori) avviene in un paese nel quale il Parlamento ha appena equiparato, con apposita legge, i repubblichini ai partigiani.
Avviene in un paese nel quale il capo del governo ha appena offerto un'alleanza elettoralea un aprtitino nazifascista, nel quasi totale silenzio di governo e opposizione.
Avviene in una capitale, Roma, il cui stadio è da anni territorio franco per manifestazioni antisemite delle due curve: uno stadio in cui "ebreo" e "negro" sono insulti correnti.
Avviene in un paese che, in molti dei suoi più rispettati ambienti culturali, e sulla colonne di autorevoli quotidiani moderati, è impegnato allo spasimo, da anni, a ridefinire la storia della sinistra italiana (matrice tra le più influenti della costituzione e della democrazia) come un insieme di crimini, menzogne e fellonie, fino a aprtorire quel grottesco tribunaluccio maccartista che è la Commissione Mitrokhin.
In breve: avviene in un paese che non è più, e da anni, antifascista, a partire dal suo governo e malgrado l'inutile e nobile fatica del Quirinale.
E dunque, la domanda è: come è possibile stupirsi di quanto è accaduto all'Olimpico?
E come facciamo a chiederci, con lo stomaco chiuso per lo schifo, perché l'arbitro non ha interrotto la partita?
Gli arbitri leggono i giornali. Intuiscono il clima. E si adeguano.

Come contraddire un'analisi del genere?

Io, però, continuo comunque a stupirmi.

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