21.2.07

it - L'Italia lascia il segno

Tanto per rimanere in tema di "società visuale": cose ne pensate del nuovo logo "turistico" presentato proprio questa mattina a Palazzo Chigi?

A me pare semioticamente discreto. Gli darei un bel 7 pieno - o almeno una sufficienza abbondante. Nulla di geniale, senz'altro. Nulla di innovativo. Ma "farà quel che deve fare" - non molto, alla fine.

Anche se la forzatura della "t" che dovrebbe stare in rapporto di iconicità con la forma della nostra penisola mi pare un po' troppo guidato. O meglio: non forzato ma poco decodificabile all'estero, dove il marchio in questione girerà prevalentemente, visto che è il logo che sarà verosimilmente associato a tutte le attività di promozione italiana fuori dai confini.

Ho letto altrove - per esempio qui -dei commenti assai sprezzanti su questo logo. Mi paiono commenti totalmente fuori bersaglio perché sviluppati senza la minima argomentazione semiotica. E invece una critica di questo tipo va fatta blindandola in un contesto semiotico che io ho tentato appena di accennare. (E casomai gli autori di quei commenti dovrebbero leggersi i testi di Jean Marie Floch, come "Identità Visive"). Pareri che dunque mi sembrano andare ben oltre quanto un logo destinato a quel tipo di impiego - lo dimenticheremo dopodomani e lo vedranno prevalentemente all'estero - può rappresentare.

Come l'autore ho passato anche io - anzi, li sto ancora passando - molti anni all'Università circondato in parte dall'attenzione alla Vita Estetica (non solo, io sono andato molto molto molto in fondo, altroché), studiandola-spulciandola-costruendola. Ma debbo anche dire onestamente che ho visto molto, molto, molto di peggio. Chissà perché tutto questo accanimento. Comunque. Cazzi loro.

Il claim è altrettanto buono - anche qui una sufficienza piena, con quel "segno" che si ricollega alla "t" oltre all'allusione diretta all'unicità dell'esperienza, che non è il massimo dell'originalità ma in Italia può essere vero - ma c'è lo stesso discorso in ballo: un claim in italiano per un logo che ciroclerà prevalentemente all'estero... fateci avere quello inglese. Poi ne riparliamo.

Ieri sera su Italia1 è andata in onda una puntata magnifica, estremamente intensa e confezionata alla perfezione, de "Il Bivio". Magari poi ne riparlerò.

3 hanno detto la loro:

Caterina Narracci ha detto...

il nuovo logo funzione! semplice, pulito, chiaro... ciao!

Anonimo ha detto...

Ei Simone... qui ne sai molto più di me... io di semiotica ho solo una percezione dilettantistica... ma non noti un certo effeto "pizza Napoli"? Credo tu abbia capito cosa intendo... anche se poi, probabilmente, se fosse così, è anche un effetto voluto!
Ciao D

Simone ha detto...

Ho capito, e senz'altro non è il miglior logo che abbia esaminato. Anzi: senz'altro staziona nella parte molto bassa della classifica. E capisco anche la tua osservazione.
Mi pare smeplicemente - e contrariamente ai commenti sprezanti che ho linkato rivedendo poco fa l'articolo - un lavoro discreto, da sufficienza. Niente più.
Che non è poco, rispetto a quanto si è visto negli anni e nelle istituzioni passate.
Vado a letto. A piangere per quanto è successo oggi.