13.10.07

PAMPERS: MOSTRUOSITA' DAL PAESE DELLE BANANE

Oggi la mia ragazza mi ha raccontato qualcosa di socialmente raccapricciante. Un fatto che magari, a primo impatto, parrà trascurabile. Ma che m’ha fatto un’impressione direi epifanica – vale a dire, simbolicamente rivelatrice. Ouch!

Intanto, in direzione Sud-Sud Est rispetto al mio glande, Gianni Riotta sta conducendo un Tv7 inguardabile, fresco come un crisantemo d’agosto. Farfugliano all’unisono – ai suoi fianchi c’è un certo Tobia Zevi, che suppongo nel giro di due settimane si infilerà in ogni trasmissione politica, e una tizia di Libero – sentenze qualunquiste infarcite di nauseabondi luoghi comuni. Manco a dirlo, la puntata è in parte dedicata ai bamboccioni – maledetto Padoa-Schioppa e le sue asburgiche definizioni. Sono davvero stufo dei vecchi che parlano dei giovani giustificandosi del fatto che lo fanno parlando con dei giovani (che in realtà sono più vecchi dei vecchi). Uff!

Dicevo dell’aneddoto che mi ha raccontato la mia ragazza. Mi ha riferito che la sorella di una sua amica, laureata 110 e lode in Giurisprudenza a 24 anni – ora ne ha 28 – ha sostenuto pochi giorni fa l’esame per accedere alla magistratura. E fin qui, diciamo, non mi pare ci sia nulla di particolarmente strano. Il brutto, semmai, sarebbe che non si tenessero concorsi per la magistratura – anche se ad analizzare come vengono sostenuti, qualche dubbio viene…

Ora. Dato che viviamo nel Paese delle banane (Travaglio docet), nella patria dei quaquaraquà e nella nazione dei morti viventi pare fossero in vigore delle regole di stampo nazifascista. O meglio – tanto perché se ne parla da quando Cristicchi ha vinto Sanremo: da centro d’igiene mentale – si, per i garanti, però, non per i candidati.

Un fatto, in particolare, m’ha provocato profonde ed immediate eruzioni cutanee con relativo riversamento di pus giallo ocra sulla poltrona rossa. Tobia Zevi sta parlando del Partito Democratico. Cioè: non è questo il fatto che mi ha provocato le eruzioni, volevo dire altro. Però non posso sorvolare su quanto accade a Sud-Sud Est. Dice delle cose di cui mi sfugge il senso – il che, per un amante di Nietzsche, non è poi così frequente. Sembra di sentire un incrocio fra Prodi, Alain Elkann ed Eta Beta. Io non so se andare a votare domenica. Lo giuro. Deciderò sul Raccordo Anulare, stanotte, mentre torno a casa alle quattro. Alterno sentimenti contrastanti. Vorrei votare e, all’uscita, buttare una molotov nel seggio che sarà sicuramente allestito in uno squallido gazebo, lo stesso usato per la sagra dell’arrosticino di pecora l’estate scorsa. Che vita.

Torno al concorso per la magistratura. Insomma, la faccio breve che sembro Paolo Zanardi: bisognava scrivere un lungo elaborato giuridico. Il tempo a disposizione era di circa 14 ore, se non ho capito male. Insomma: dalla mattina alla sera. Can’t stop.

Ecco il dato raccapricciante: pare che fosse vietato recarsi alla toilette. E che, di conseguenza, molte persone – ivi compresa la malcapitata sorella dell’amica della mia ragazza – abbiano provveduto a recarsi all’esame con indosso un pannolone Pampers nel quale hanno rigettato per tutta la giornata i propri liquidi corporei.

Ora. A parte il fatto che a questo punto mi rendo conto di aver fatto bene a scegliere Scienze della Comunicazione, visto che non sarei mai stato in grado di sostenere un esame di tale durata visto che piscio tre volte ogni mezz’ora. Ma, insomma, ho trovato questa proibizione – e l’automatico provvedimento che i candidati si sono visti giocoforza obbligati ad attuare – di una bassezza davvero disarmante. Un’umiliazione profonda e ai limiti dell’incostituzionalità.

Vi starete domandando che fine abbiano fatto le candidate incinte – considerate che a questi concorsi partecipano anche persone di oltre 40 anni – oppure coloro che si siano sentite molto male. O ancora coloro che debbono allattare e simili. Ebbene. Pare che per chi avesse assoluto bisogno di recarsi al bagno, fosse prevista una sorta di perquisizione. Per chi fosse incinta, fosse stato predisposto un ticket orario, con turni prestabiliti per recarsi ai servizi. Provvedimenti alla Birkenau, di questo tipo. Mi viene in mente Mussi vestito da Veltroni (è evidente che i miei rapporti col Partito Democratico partono distorti).

Io non so se queste notizie sono vere. Al contempo, non ho motivo di dubitare che siano false. Ma se effettivamente si costringe un candidato ad indossare un Pampers poiché non gli sarà consentito recarsi in bagno per 14 ore di fila. Bhè, allora hanno davvero ragione i miei amici a Parigi e Londra: è ora di a-n-d-a-r-s-e-n-e.

Fra l’altro, poi, la tizia di Libero, sempre e comunque a Sud-Sud Est, sta parlando di Gawronski. Fate un po’ voi.

13 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

Oh. Mio. Dio.

Anonimo ha detto...

Ma quando si è stati informati di questa regola? La mattina stessa? Immagino di no, vista la precauzione Pampers. E nessuno ha osato protestare?

Simone ha detto...

Non ne ho idea.
Vedrò di informarmi più specificamente.

Ad ogni modo, tieni presente che - nel marasma che sono questi concorsi - l'aspetto-Pampers è, come dire, anche secondario.

O vogliamo parlare delle centinaia di euro che i candidati spendono per prepararsi ai concorsi - e a tenere questi corsi sono sempre gli stessi baroni?

Ouch!

Anonimo ha detto...

Sono senza parole. Cioè siamo proprio nella violazione dei diritti umani base.
Non sai quante volte anch'io penso che sia ora di andarsene.

Miss

Gianluca Pistore ha detto...

ciao, bel blog, mi piacerebbe fare uno scambio link:

http://gianluca-revolution.blogspot.com

Simone ha detto...

Ciao Gianluca.

Volentieri. Però ho visto iltuo blog ed i link finiscono con l'essere elencati in una pagina a parte.

Purtroppo lo scambio dev'essere paritario: se il mio blog compare nella tua home-page, lo scambio si farà volentieri.

Altrimenti, no.

Ciao.

Anonimo ha detto...

No! No! No! E non mi viene da dire altro. Sto qui, bloccato davanti allo schermo del mio PC, e non riesco a pensare altro che No!
E' assurdo, umiliante, inumano.
Scappare serve a poco, più che altro perché nei posti dove finiremmo, saremmo marchiati comunque come: "Italiani" (e segue sorrisetto anglo-franco-iberico-tedesco di commiserazione-disprezzo). E il peggio è che avrebbero ragione...
Forse Papua Nuova Guinea, o il Malawi sarebbero abbastanza lontani, non so.

(Dimmi che te lo sei inventato, tanto per testare le nostre reazioni...)

Davide

Simone ha detto...

Purtroppo non ho inventato nulla, caro Davide.

Non sono stato testimone, ma ho una fonte della quale non ho motivo di dubitare.

Sigh.

Anonimo ha detto...

Tutto ciò è terribilmente angosciante. Semplicemente. Quasi quasi ringrazio il cielo di frequentare "l'inutile" Musicologia. Almeno, tra un Preludio di Chopin e l'altro, piscio quando e quanto mi va.

Caterina Narracci ha detto...

ciao Simone!
mi sembra un'assurdità...
io mi sarei incazzata...

faccio ancora in tempo a realizzarti la vignetta?
Fammi sapere.

ciao!
buona serata.
catj

Anonimo ha detto...

abbi fede... ualter sistemerà tutto! a favore dei baroni, ovviamente!

Simone ha detto...

Se Ualter non reisce a fare in modo che cambi qualcosa siamo fottuti.

Anonimo ha detto...
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