Il problema fondamentale della post-modernità è che ha distrutto - meglio: destrutturato e ricomposto secondo logiche inedite - le forme usuali e monolitiche della socialità umana.
Ne ha poi messe a punto delle nuove e, per certi versi, anche più democratiche rispetto alla paleo-agorà che, in maniera un po' stolta, tanto rimpiangiamo.
Nuove forme che però tagliano e solcano trasversalmente i gruppi di persone, proponendo e agendo in base a rinnovate categorie e parametri totalmente diversi. Così come, ma questo è un altro discorso, sono andati strutturandosi diversamente le comunioni sociali.
Provocando rimescolamenti e - questa la chiave della grande sofferenza che il mondo vive in questi ultimi anni - spietati fenomeni di marginalizzazione. Nuovi, diversi. E dolorosi. Che non trovano spiegazione nei vecchi schemi sociali. Ma nemmeno nei nuovi, troppo acerbi e turbolenti per essersi sedimentati tanto da fornire un libretto d'istruzione pronto-uso.
E allora si soffre. Anche se si ritiene di essere totalmente immersi delle dinamiche post-moderne.
8.1.08
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7 hanno detto la loro:
"e allora si soffre".
da cosa nasce questo post?
Nasce sulla mia Moleskine, a letto, l'altro ieri notte.
;)
Bel post. Forse non condivido tutto, ma nell'insieme è un'analisi interessante.
Però, da studente di Marramao a studente di Marramao:
1)Più democratiche... A che pensi? Io direi piuttosto para-democratiche, apparentemente, o comunque non forzatamente democratiche (vedi Internet, il principio WIKI)
2) E' nella natura del post-moderno non sedimentarsi mai. Per cui io non ci spererei.
Però è vero che i "vecchi" schemi non vanno più! (E questo mi sembra il succo del tuo discorso, in qualunque modo poi chiami il "nuovo")
Davide
DA cosa...
ah come si soffre...
@ Davide: ma sei l'amico di Pau? ;)Comunque si, sono d'accordo con te: para-democratiche, che è meglio.
@ Silvia: da nulla e da tutto, Silvia. Da tante piccole situazioni stranianti.
@ Sara: ;)))
Sì, sono l'amico di Pau, su questo blog ci sono arrivato dal suo...
Alla prossima! :)
Davide
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