30.4.08

ANTIRICICLAGGIO, MONEYGRAM E COMPAGNIA BELLA

Per la serie lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale. Da oggi arrivano i nuovi assegni europei: oltre i 5mila euro saranno tutti "non trasferibili". Per quelli "liberi", invece, è previsto un bollo da 1,50 euro (tanto per aggiungere un balzello…) che la banca girerà allo Stato. Infine, a ogni girata sarà necessario il codice fiscale di chi la esegue.

Capitolo multe: per chi usa in modo scorretto gli assegni sono previste sanzioni che vanno dall'1% al 40% del totale dell'importo trasferito. Sanzioni anche per chi non regolarizza gli importi per i libretti al portatore entro il 30 giugno 2009: si va dal 10 al 20% del saldo del libretto e via elencando.

Ora. L’argomento del post sembrerebbe all’apparenza barboso. Ma c’è un intero aspetto che mi pare sfugga in parte ai simpatici amici europei – i provvedimenti sono infatti frutto del recepimento della terza Direttiva europea in materia antiriciclaggio.

Già dalla fine dello scorso anno le norme in questione sono infatti efficaci, in Italia, per un altro strumento di pagamento: la moneta elettronica, ossia le carte di credito usa e getta, acquistabili in forma anonima, e quelle ricaricabili, come tutti sanno diffusissime tra i giovani.

Le nuove regole prevedono che se la carta non è ricaricabile – tipo le edizioni speciali delle PostePay o simili - l’importo massimo memorizzato non possa essere superiore a 150 euro (prima era di 500). Poco ce ne frega. Se la carta è ricaricabile (la PostePay o la ricaricabile della banca) il limite è di 2.500 euro per l’importo totale da spendere nel corso di un anno e con un limite più basso (mille euro) per le operazioni effettuate in un’unica soluzione.

Fermo restando che si tratta di norme apprezzabili e anzi, direi, importanti, c’è da notare che rimangono fuori tutte le transazioni realizzate attraverso servizi di money transfer (tipo MoneyGram e Western Union): in quest’ultimo caso, in particolare, Western Union ha fissato il limite per persona e operazione a 12mila 500 euro. È sufficiente – come d’altronde è accaduto in diversi casi, anche di finanziamento al terrorismo – che tre persone si accordino per tre transazioni differenti al medesimo (o potenzialmente anche a differenti) destinatari e la cifra già raggiunge la somma ragguardevole di 37mila 500 euro. Oltre tutto, bastano un documento e un modulo per avviare l’operazione, che avviene in tempo reale – c’è anche un’opzione quick pay.

Insomma: ben venga questo genere di norme. Rimane il fatto che – un po’ come nel campo della musica digitale – il legislatore sembra lottare contro i mulini a vento. O quasi.

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