23.4.08

PADRE PIO E LA MASCHERA DI CERA

Da piccolo mia mamma mi aveva regalato una specie di biografia illustrata di Padre Pio. Un prodotto d’altri tempi – sotto il profilo editoriale – non una porcheria di oggi, ci tengo a precisarlo: poche pagine in formato A4 assai ben rifinite, con alcune tavole di un certo gusto un po’ artigianale ma dignitoso. Fra queste, ce n’era una davvero inquietante, che mi ha scippato diverse nottate di sonno. Si tratta della tavola in cui il demonio si manifesta in tutta la sua furia distruttrice al santo frate, nella sua casuccia di Pietrelcina. Diciamo che non dimenticherò mai quel disegno, che nella sua semplicità ha rappresentato tutto il mistero di Padre Pio. Una figura alla quale, nonostante tutto il mio sciagurato senso critico e il razionalismo che qualcuno mi ha addirittura detto essere rimasto inchiodato ai poveri Diderot e d'Alembert, resto profondamente legato per questioni storiche, affettive e (se non fosse presuntuoso affermarlo) caratteriali. Quel mistero ben inquadrato dallo storico Sergio Luzzatto, oggi, su Repubblica: «Padre Pio è una figura di frontiera fra il terreno e il celeste e si mescola al bisogno di soprannaturale che i fedeli continuano ad avere».

Domani, a quest’ora, il suo corpo sarà già stato mostrato ai fedeli (update: nella foto Arcieri una delle prime immagini Rai), laggiù a San Giovanni Rotondo. L’ostensione, d’altronde, è pratica della liturgia cattolica da sempre attuata – in tempi recenti basti rammentare i papi Giovanni XXIII, Pio IX, Pio X; don Orione; i coniugi Beltrame-Quattrocchi; Chiara d'Assisi; Giovanni della Croce e Francesca Saverio Cabrini - e non c’è da scandalizzarsi che questo avvenga anche col corpo del frate francescano più famoso del pianeta. Sebbene in questo caso vi si leghi un puzzolente e profondissimo fenomeno di carattere commerciale che, alla fine, infonde una certa tristezza all’operazione intera. Non tanto per il fatto in sé, quando per la totale assenza di misura (120 alberghi per migliaia di posti letto) che fa di San Giovanni Rotondo una Las Vegas del Gargano in salsa ospital-metafisica. L’esumazione e l’ostensione arrivano, questo il punto, un po’ troppo al momento giusto, quando gli affari (i vari Hotel 4 stelle Padre Pio, i ristoranti Gli angeli e i negozi di raccapriccianti souvenirs e articoli religiosi) cominciavano ad andare un po’ peggio del solito. Anche qui, però, Luzzatto dice una cosa intelligente: «Un santo, qualsiasi santo, già da vivo ha un rapporto economico col territorio. A San Giovanni Rotondo la testimonianza più straordinaria in questo senso è l’esistenza del’ospedale Casa Sollievo».

Tuttavia, c’è una piccola-grande questione che mi ha colpito, nella giornata di oggi: ho appreso infatti che il volto del corpo del frate non sarà mostrato così come è, (giustamente) offeso dai quarant’anni trascorsi dalla morte. Ma sarà celato da una maschera di cera preparata dallo stesso laboratorio che rifornisce il celeberrimo museo delle cere di Madame Toussauds. Museo che ricordo di aver visitato intorno ai 16 anni con un certo divertimento misto a una sensazione d’amaro in bocca.

Ora, questa scelta appare davvero significativa, per la comprensione profonda dei nostri tempi malandati e fifoni. Pensateci un momento: di fatto, del corpo santo frate non vedremo nemmeno un lembo di carne (o quel che ne rimane). Il volto, infatti, sarebbe stata l’unica porzione – di certo la più importante sotto il profilo semiotico - a rimanere visibile e scoperta, visto che il busto e le gambe saranno rivestite dal suo saio e sulle mani rimarranno i guanti infilati dai frati nel settembre del 1968. In faccia, un pezzo di cera modellata. Seppur, suppongo, con grande maestria.

Vogliamo vedere a tutti i costi, insomma, ma chi decide (per noi) stabilisce che non vedremo – di fatto - assolutamente nulla. C’è un non so che di tremendamente virtuale e nauseabondo politically correct perfino nella vicenda del corpo riesumato di un frate morto quasi mezzo secolo fa. Chiedete a Santa Rita.

11 hanno detto la loro:

Anonimo ha detto...

Personalmente trovo alquanto "necrofilo" questo desiderio di vedere il cadavere di un "santo" e non lo farei per niente al mondo. Tuttavia quello che dici mi sembra più che ragionevole. Se mai dovessi andare non vorrei certo vedere una maschera di cera!

Anonimo ha detto...

Per vedere Padre Pio ci sono tante vere fotografie... ma una fede matura non ha bisogno di vedere.. ! "beati quelli che credono pur senza vedere", disse Gesu'... Io CREDO in GESU'! Padre Pio mi aiuta a credere senza vedere... senza vederlo... Nicola Martino, missionario nelle Filippine

Simone ha detto...

Caro Nicola, proprio su Famiglia Cristiana oggi in edicola non mi ricordo quale vescovo, forse quello dell'Arcidiocesi di San Giovanni Rotondo e limitrofi, dice che "alle volte è giusto essere come San Tommaso".

Per quanto mi riguarda, la vera fede sta in chi come te muove alla volte deiposti più disgraziati del mondo.

Anonimo ha detto...

Questa è veramente la "tomba" del cattolicesimo: un santo riesumato solo per fare audience e riempire gli alberghi e i ristoranti.
Sono stato a S.Giovanni anni fa e sono rimasto disgustato da questo mercimonio (vendevano perfino la pizza Padre Pio)....molto meglio il misticismo che si respira nel silenzio di Assisi pur vedendo i corpi esposti dei monaci francescani!

Simone ha detto...

Questo è vero. Bisogna però ammettere che è impossibile affiancare San Francesco a Padre Pio: uomini, santi e personaggi totalmente distanti.

Anonimo ha detto...

La chiesa oggi più che mai è una spietata slot-machine. Ho sempre pensato che fosse un intermediario anacronistico tra il credente e il proprio Dio; un filtro sterile tra la devozione e l'oggetto della doevozione stessa.
Conosco lo scempio edilizio/commerciale di San Giovanni Rotondo, perché mia madre è nata in Gargano, e ancora oggi non mi capacito di come siano state violentate le più elementari regole di buon gusto, rispetto ambientale, etica, sacralità e fors'anche di mera gestione amministrativa del territorio. La riesumazione altro non è che marketing rapace studiato a tavolino.
Non sono credente ma sarei estremamente curioso di conoscere quale sarebbe l'opinione in merito dello stesso Padre Pio. Forse disgusto?

Anonimo ha detto...

che vergogna.........

Anonimo ha detto...

la vera vergogna e riassumibile nella dicitura di molti hotel
piscina + cappella.

Berardo ha detto...

Personalmente non vado dietro questi avvenimenti ad "effetto" perchè la mia fede ogni giorno ha ben altri mezzi per alimentarsi! Non so perchè avviene tutto questo!
Non so perchè permettono che si arrivi ad utilizzare questi mezzi, anche estetici per rendere "visibile" la figura di padre Pio.
Sarebbe necessario che chi ha questo compito dovrebbe custodire la vera immagine di padre Pio che non è certamente quel suo corpo, che come ben si sa è solo il contenitore dell'anima che, quando questa non c'è più diventa polvere, come è giusto che sia, sino al giorno della Resurrezione!
Non capisco cosa stia succedendo in merito a questo santo, perchè anziché pubblicizzare, far conoscere ciò che è stato ciò che ha dato e fatto, a tanti viene mostrato i resti di un corpo che a tutti i costi si vuole dare una falsa immagine, una falsa realtà.
Per Pasqua ero a Foggia (insieme ad Anna Maria) per motivi che sarebbe lungo raccontare; il giorno di pasquetta ci hanno proposto di andare a San Giovanni Rotondo. Vista la vicinanza e visto che mai eravamo stati siamo andati anche se a me personalmente, al mio senso estetico ed alla mi vicenda personale santuari così non aiutano per niente al raccoglimento ed alla preghiera. Ebbene, per non essere prolisso ti dico che di tutto quello che è esposto la cosa che mi, ci, ha colpito di più è stata tutta la raccolta delle sue lettere ricevute e scritte.
Questo fatto mi ha dato la dimensione dei rapporti che lui ha intrattenuto con tanti attraverso anche delle semplici lettere. Quella parete piena di armadi stracolmi di lettere ben impacchettate, emanava Vita, tutto il resto emanava un senso di oppressione che mi ha "appesantito" la mia anima con tutto il rispetto per il Santo Pio. L'altra cosa che ha colpito il mio senso estetico è la bellissima chiesa di Renzo Piano. Anche se mi è apparsa inutile perchè l'attuale chiesa è abbastanza grande per contenere i fedeli dei giorni normali, e per i giorni speciali certamente poteva essere utilizzata la grossa spianata accanto al santuario. Però un'opera d'arte è sempre la benvenuta e rimane nei secoli a testimoniare bellezza ed armonia!
L'ospedale è certamente l'opera più importante realizzata perchè realmente, e concretamente può lenire la sofferenza, di tanta gente e questo è uno dei primi doveri del cristiano, questo fatto padre Pio lo aveva capito bene anche se poi lui ha dato l'esempio di come si porta la propria croce, e si convive con la propria sofferenza.
Caro Simone tutto quello che sta avvenendo io cerco di non dargli quel peso che tentano in tutti i modi di dargli, non serve ad aumentare la mia fede, e certamente neanche la diminuisce perchè mi pare sia fondata ed alimentata da ben altro!

Carissimi saluti.

berardo

Anonimo ha detto...

Con tutto rispetto per chi crede e ha fede, è tutto un business.
Byez

Anonimo ha detto...

Simone, come al solito trovo la tua analisi centrata ed interessante. Sul senso generale, sono più o meno d'accordo con te, ed anche più o meno con Berardo. Essere E razionalisti, E credenti, è effettivamente una sfida, e per me personalmente, è in questo momento più attuale che mai. Non credo una maschera di cera possa sostituire la fede. L'invisibile, certo, ha bisogno di segni visibili, però sempre ricordandoci che innanzitutto Dio "è il Dio dei vivi, e non dei morti".
Quanto al marketing, disgusta me (credente in ricerca) come chi non crede. ma per fortuna c'entra poco con la santità.

Davide