Per la serie "deskisti sadisti". A pagina 21 di Repubblica di oggi c'è un servizio sui "libri low cost", vale a dire sulle varie iniziative cui le case editrici scolastiche hanno messo mano per evitare che proseguisse l'inchiesta mossa nei loro confronti, nel settembre scorso, dell'Antitrust.
Fra queste, è prevista la creazione di un database, consultabile tramite password dai docenti delle scuole superiori, che comprenderà gli elenchi di tutti i libri di testo in commercio divisi per materia e relative specifiche (prezzo, edizione, autori).
Tutte le case editrici si sono inoltre impegnate a fornire "strumenti didattici innovativi", abbinati ai libri o proposti separatamente, per favorire un contenimento della spesa delle famiglie. "La maggior parte degli editori - scrive Repubblica - sfrutterà gli strumenti informatici per trasferire su supporto digitale parte dei contenuti oggi diffusi solamente su carta, riducendo le pagine dei testi stampati e di conseguenza i loro costi di produzione". E ancora: "Lo sviluppo degli strumenti informatici dovrebbe portare anche a un aumento della durata media dei libri scolastici: le integrazioni della nuova edizione potrebbero infatti essere inserite nel supporto informatico, senza modificare il testo".
Ora, fermo restando che il fenomeno degli "aggiornamenti" e delle nuove edizioni è sostanzialmente una truffa (nove volte su dieci si tratta di piccole e banali modifiche di editing o poco più) e che io, al liceo, studiavo meglio sui mattoni rozzi e pesanti di mia madre che sui leggeri e ridicoli volumetti che mi affibbiavano, rimane appunto il cosiddetto sadismo del deskista - insomma del redattore che ha montato la famigerata pagina 21.
Poco sotto, infatti, come taglio medio, una notizia: "Italiani e web, rapporto difficile. più della metà non usa internet". Nel pezzo si illustra come, secondo la Banca Mondiale, "meno di un italiano su due naviga in on line e solo il 36,7% ha un pc".
Devo aggiungere altro? Hai voglia a consultare banche dati, password e strumenti informatici. Siamo ancora - malgrado le roboanti dichiarazioni del fu ministro per l'innovazione tecnologica Lucio Stanca, delle "tre i" (?) di Berlusconi e dei magheggi di Fioroni - al tristissimo "volemose bene".
4.5.08
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