15.4.08

OTTO PUNTI SULLE ELEZIONI

Riflessioni sparse sull’esito delle consultazioni elettorali dello scorso fine settimana.

1) Se c’è un auspicio che ci si possa augurare dai prossimi cinque anni – si, saranno cinque ben rotondi – dal Berlusconi ter è che dopo tutte le ignominiose nequizie seminate nel quinquennio 2001-2006 ad uso personale ed amicale, parentale nonché aziendale, possa finalmente esserci spazio anche per il Paese vero, con i suoi problemi e la sua disperata necessità di ossigeno. In sostanza e a farla breve, è la speranza che – è già avvenuto in altre situazioni – un demagogo possa trasformarsi in uno statista, pur mediocre.

2) Rimango dell’opinione che questa legge elettorale funzioni male. Si pretende di marciare verso il bipolarismo - bene - con una legge che non è “giusta” e architettata per quel fine. Un buon dieci per cento dell’elettorato che ha espresso un voto valido rimane sostanzialmente senza rappresentanza parlamentare. Lo dico, ben inteso, da convinto sostenitore di un impianto maggioritario. A questo punto, però, quella che nella Costituzione costituiva una garanzia per le minoranze (alludo al fatto che la Svp sudtirolese avrà 4 senatori e 2 deputati) diviene una palese incongruenza se rapportata agli altri schieramenti tagliati fuori.

3) Antonio Di Pietro ha fatto la mossa più azzeccata della sua vita, riuscendo a capitalizzare lo sdoganamento ricevuto da Beppe Grillo. Punto.

4) La scelta di Walter Veltroni è stata più che giusta. C’è ora de verificare se il Partito Democratico seguirà una costruzione coerente e solida, e non rischierà di suddividersi in dannose correnti interne. Ma c’è un’altra questione dirimente: non ha sfondato al centro e anzi ha regalato diversi voti alla "resistente" Udc. D’altra parte, ha risucchiato consensi dalla sinistra massimalista, contribuendo a decretare la fine di una parabola storica, almeno per diverse componenti di essa.

5) La Sinistra l’Arcobaleno ha scontato due fattori di crisi fondamentali: l’essere stata inquadrata (anche da parte del suo stesso elettorato) come il vero fardello del governo Prodi e l’aver scontato una scarsa compattezza sul piano del progetto unitario, nato male, in fretta e senza un quadro chiaro dell’elettore cui rivolgersi. Da almeno vent’anni, ormai, nessuno può più vantare l’esclusiva degli operai. Tantomeno di altri segmenti della società, così sfuggenti e multicolore. Forse, sulla scorta di una batosta del genere, se ne accorgeranno.

6) Rimane comunque il fatto che non vedere rappresentata una così lunga e importante tradizione in parlamento fa un certo effetto. Ammettiamolo.

7) È innegabile, comunque, che l’asticella di queste elezioni sia stata la Lega Nord. L’8,3% alla Camera e l’8,1% al Senato sono dati eclatanti. Si tratta di oltre tre milioni di voti nel primo caso e quasi tre nel secondo. Da vedere – ne dubito - se riuscirà ad avere un minimo di decenza per assumere delle responsabilità di governo. O se, fra qualche tempo, i suoi parlamentari torneranno le solite, vecchie camicie verdi che occupano le aule istituzionali e cose del genere – non lo dimenticate mai. Anche in questo caso però, nel 2008 si riscuote un salatissimo conto, quello relativo alla Lega, che si è evitato di saldare nel corso degli ultimi vent’anni.

8) L’unica consolazione è quella di poter avere in Parlamento una (potenziale) grande forza riformista che ha comunque raccolto oltre il 33% dei consensi: anche l’opposizione andrà condotta con grande attenzione. Evitando di sfasciare un partito ancora in culla. Perché gli italiani osservano.

7 hanno detto la loro:

SaPa ha detto...

ciao simone.
Condivido il punto 4.
C’è ora de verificare se il Partito Democratico seguirà una costruzione coerente e solida, e non rischierà di suddividersi in dannose correnti interne.
e con Binetti&Co. VS. Bonino&Co. il rischio c'è. non nascondiamoci dietro un dito.
E circa il punto 8, non posso far altro che sperare e apprezzare le parentesi sul potenziale.
appunto, Simone
(potenziale) grande forza riformista.

Simone ha detto...

Rimane un punto, cara Sara: è il caso che tutti i tessitori di lana caprina del paese, volenti o nolenti, convergano su questo grande schieramento di opposizione.

Proprio per evitare che deragli da certi fondamenti originari.

SaPa ha detto...

e allora non ci rimane che sperare che il proprietario dell'unica filanda regga per i prossimi 5 anni.
ciao

Berardo ha detto...

"Gli italiani osservano"! Condivido questo tuo pensiero ed aggiungerei, il "finalmente"!
Condivido molti dei punti da te espressi con un'analisi attenta a quanto è successo. Mi permetto di evidenziare alcune mosse false dello schieramento perdente!
-Veltroni ha fatto un errore storico: imbarcare i radicali!Questo fatto ha fatto deviare tutta una bella fetta dell'area cattolica verso altri partiti, non solo UDC! Non aver capito che il PD poteva diventare un partito nel quale i cattolici potevano riconocersi senza troppa fatica, visto che già all'interno ne militano diversi, è stato un errore grossolano, a mio modesto parere! Ti dico questo non certamente come osservatore politico ma come conoscitore dell'ambiente in parola e degli umori relativi!
Altro errore clamoroso è stato l'atteggiamento della sinistra nel governo Prodi:liti e ricatti tutti i giorni, al punto tale che hanno prestato il fianco a critiche di tutti i generi; l'atto irresponsabile di Mastella non è stato altro che l'estremo atto finale di una pietosa agonia!
Pezzi di sinistra che troppo tardi hanno capito che le lievissime differenze che li distingueva potevano benissimo essere superate per creare veramente un soggetto politico, solido e duraturo nel tempo! Non sono stati credibili, un po' per ripicca, un po' per rabbia!
Questa legge elettorale come dici bene è proprio assurda! E' anche vero che forse per la prima volta da quando si parla di maggioritario che ha prodotto l'effetto voluto, pochissimi partiti e ancor meno gruppi parlamentari! E' questo che si voleva? A me un parlamento così non piace perchè rappresenta solo pochi, e tutti gli altri?
Questo sarebbe un discorso lungo!
Io spero che realmente ed efficacemente l'opposizione vigili sul serio su quanto farà il governo e suoni il campanello di allarme non tanto per "partito preso" ma quando realmente ce ne sarà la necessità per il vero bene del paese!
Sono anche tranquillo che le cose da farsi (se vogliono farle) sono quelle sole possibili per tutti gli schieramenti perchè la crisi in atto non lascia margini a chi lo sa quali fantasie!
Per concludere dico che ion non ho votato ma, visto che sono milioni i voti che sono mancati per la vittoria, mi pare che vada analizzato per bene il fenomeno di tale sconfitta, e mi pare anche che debba essere anche analizzato il grande numero di persone che non hanno votato senza liquidarlo co faciloneria come ha fatto Veltroni in una intervista che ho ascoltato. Il caro Veltroni, con molta più umiltà, nei fatti oltre che con le parole, deve accostarsi a fare questo tipo di analisi ed a programmare il futuro, se vorrà averle un futuro di governo!

Un caro saluto.

berardo

Anonimo ha detto...

punto 5: l'esclusiva sugli operai ormai ce l'ha il centrodestra. solo i dirigenti della sinistra arcobaleno non l'hanno ancora capito.

Simone ha detto...

Ecco si. Appunto. Speriamo se ne accorgano.

Simone ha detto...
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