Ha rubato, è finito in gattabuia, ha fatto a cazzotti e fomentato decine di risse.
Ma, soprattutto, ha consumato chili di cocaina, eroina, crack, alcolici e chissà quali altri obbrobri chimici. Nemmeno i santi monaci thailandesi sono riusciti a disintossicarlo.
Adesso Pete Doherty – cantante, leader dei Babyshambles e pittore col suo stesso sangue – finirà crocifisso. Sottoforma di statua.
A prendergli il calco per la scultura è stato l’amico artista Nick Reynolds, per un concerto del 12 luglio a Londra.
Anche con l’arte, come in economia, il nodo è quello della stagflazione: va bene essere pop. Ma la rinuncia sfacciata a contenuti forti per temi votati alla stolta provocazione non finisce per generare l’effetto più nefasto per le arti? Vendesi fumo.
Pubblicato sul numero di luglio-agosto di Inside Art.
12.7.08
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1 hanno detto la loro:
leggere l'intero blog, pretty good
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