Ieri sera è partita Rai 4. Si, avete capito bene, voi che non pedinate come segugi le magagne della televisione. Lo zampino è quello di un mio vecchio professore all’università Roma Tre, il mitologico Carlo Freccero, già enfant prodige della tv italiota e transalpina. Sul quale, attualmente a capo di Raisat, ricade la diretta responsabilità della nuova emittente in chiaro su digitale terrestre.
I primi segnali sembrano decisamente confortanti. La logica, per così dire, è quella della tv 2.0, per ricalcare l’ormai frusta definizione di Web 2.0. «L’obiettivo – ha dichiarato Freccero - sarà quello di trasformare, in alcuni casi, gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in rete. Il web sarà, quindi, per Rai4 una fonte formidabile di raccolta». Molte emittenti hanno cominciato a farlo già da tempo – per non parlare della IPTv – ma che ci arrivi la Rai, e con un progetto sotto l’egida di Freccero, non è evento da poco. Soprattutto per l’aria pesante che si respira di questi tempi nell’emittente di stato.
Complicato sbilanciarsi su quello che sarà Rai 4 dal prossimo autunno. Sembra che debba dunque diventare una tv giovane, che possa lottare (impresa titanica, anche considerando l’ancora limitata diffusione dei decoder digitali, che tuttavia potrebbe aumentare visto il prossimo aumento delle tariffe per lo sport di Sky) con Italia 1 e MTv. La rete di Antonio Campo Dall’Orto, in particolare, ha imboccato già da un paio d’anni la strada della tv interattiva grazie alla trasmissione “Your Noise”. Per ora, comunque, tanti bei film (ieri sera “Elephant” di Gus Van Sant) e una striscia di seconda serata (autentica seconda serata: si inizia alle 22,30!) popolata da diversi serial cult statunitensi, da “Day Break” a “Six Degrees” passando per “Wath about Bryan” fino a “Codice Matrix” e “Veritas”. A seguire, in terza serata e quotidianamente, l'appuntamento con “Alias”.
Infine, ma è davvero difficile dire se questa sarà una caratteristica costante, non ci sono interruzioni pubblicitarie. Che non è male, visto il peso insostenibile che hanno ormai gli spot su tutte le generaliste nostrane. Rimane comunque il fatto che un’impresa del genere, fra le rare professionalità a disposizione della Rai, non poteva che essere affidata a Carlo Freccero. Speriamo non faccia la fine della prima tornata di emittenti digitali – ricordate Rai Futura? – tutte miseramente chiuse dopo pochi mesi.
15.7.08
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
| Torna su ↑ |
3 hanno detto la loro:
io guardo abc, fox, cbs e nbc; a volte cw, showtime e TNT... ;)
E quindi? ;)
Se è per questo, io mi informo solo dalla Bbc. Ma sono comunque contento che sia partito questo nuovo progetto con Carlo Freccero a capo.
Your thee best
Posta un commento