3.12.08

IVA E SKY, I SERMONI DI ILARIA D'AMICO

Che poi, alla fine, il fatto più disarmante è che Silvio Berlusconi abbia timore delle tirate domenicali di Ilaria D'Amico. Più che i puntuti editoriali dei quotidiani, più che i servizi dei periodici, più che i servizi dei tg, il premier teme che il popolo della domenica, spaparanzato sul divano davanti a una bella figliola come la prosperosa Ilaria e dal livello attentivo inferiore al solito, possa beccarsi una (paradossale ma) sanissima dose di lucidià politica.

Poi, come dire, che la D'Amico s'impappini ogni cinque secondi, abbia una chiarezza mentale pari allo zero - basta guardarsi una puntata del suo Exit, su La7, per verificare come il suo ruolo sia fondamentalmente relegato ad affannato arbitro dei politicanti di turno - e che si, insomma, sia retoricamente più vicina a Craxi che a Cicerone poco gliene frega. Il punto è: a quell'ora, e a quella tipologia di pubblico, e da quella tipologia di conduttrice, non deve arrivare un messaggio del genere. Dice che ne ha parlato anche ieri per telefono con Tremonti. Ma pensa.

Ora, questa notizia ha due risvolti. Uno positivo, l'altro deprimente. Il primo è che Ilaria D'Amico - tette a parte, ma mica tanto - è comunque una giornalista. E quando un governante si preoccupa di quel che un(a) giornalista dirà o scriverà significa, tautologicamente, che ancora non l'ha zittito/a e che quindi esiste una sacca di dissenso. È pur vero, però, che più che l'intero sistema dell'opinione pubblica e dell'informazione (si, certo: per quanto edulcorati e mummificati) a preoccupare il cavaliere è quell'oretta scarsa di Sky Calcio Show, di fronte a pochi milioni di italiani, di confusi discorsi pronunciati da una presentatrice - perché in quello spazio la D'Amico è una presentatrice. Questo, se volete, è un dato che potrebbe essere letto esattamente in modo opposto al precedente.

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